giovedì 31 luglio 2014

Gisella Introzzi sarà felice: il Comune concede al suo capogruppo Servettini 5.800 euro (dopo i primi 22mila)


Quando, all'inizio dell'anno, denunciai dalla pagine del Corriere di Como (qui l'articolo) il rapporto poco trasparente - ho detto poco trasparente, non illecito - tra l'assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Gisella Introzzi, e il capogruppo della sua stessa lista in consiglio comunale (Amo la mia città), Marco Servettini, quest'ultimo parlò apertamente di macchina del fango.
A questo punto, se non l'avete fatto, vi invito a tornare in cima a questo scritto e cliccare l'articolo del Corriere di Como, prestando particolare attenzione al paragrafo sul progetto "- Rifiuti + Valore", presentato esattamente un anno fa con una conferenza stampa dalla Introzzi insieme con Servettini e con l'assessore all'Ambiente, Bruno Magatti. Ora posso proseguire.
Pochi giorni orsono, infatti, il cerchio aperto da quell'articolo (attraverso il quale sono passate la mozione di sfiducia, poi bocciata, verso la Introzzi anche per quelle questioni e la recente richiesta di dimissioni di Cgil, Cisl e Uil) si è chiuso. Infatti, con l'unica delicatezza di far firmare il provvedimento al settore Ambiente di Palazzo Cernezzi guidato da Bruno Magatti e non a quello del Commercio dell'ineffabile Introzzi, l'amministrazione ha appena concesso un finanziamento diretto di 5.800 euro - sempre nell'ambito del progetto "- Rifiuti + Valore" - alla Cooperativa Sociale "Si può fare". 


L'obiettivo è assolutamente nobile e condivisibile (inserire nell'iniziativa persone svantaggiate), ma sapete chi è il direttore della cooperativa? Marco Servettini, naturalmente, come si legge anche questa mattina sul suo profilo ufficiale di Facebook e come troverete sul sito ufficiale della cooperativa. Insomma, prima Palazzo Cernezzi ha datto 22mila euro (in ore lavorative) all' "Isola che c'è" di cui Servettini è fondatore e dipendente. Ora una seconda tranche alla cooperativa di cui è direttore.


Non credo serva altro, se non invitarvi a cliccare qui per ripassare i motivi per i quali il nostro ora annuncia le prossime, ma non ancora formalizzate, dimissioni. E, magari, concedervi un sorriso.

1 commento:

  1. Ma il decreto anti corruzione esiste,quindi chi ha fatto questo ne renderà conto nelle sedi competenti,le firme sono in calce.Ecco perché poi si fa notte nei bilanci preventivi,poi ci sono le dimenticanze e gli aggiustamenti.....Roma caput mundi.

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