giovedì 31 luglio 2014

Paratie e rischio crolli, Gaddi fa l'ariete contro Lucini, Gilardoni e Ferro


"Ora, se qualche cittadino di Como ha avuto la casa o l'attività danneggiati dal cantiere per le paratie lo comunichi. Altrimenti il sindaco deve spiegare perché ha stravolto un progetto che era già pronto per essere realizzato due anni fa sostenendo che il lungolago si è abbassato di 4 centimetri a causa dei lavori".
Il capogruppo di Forza Italia, Sergio Gaddi, va all'attacco sul cantiere per il nuovo lungolago. Dopo aver sollevato la questione del dirigente del settore Opere pubbliche, Pietro Gilardoni, che ottenne nel 2007 (quando, però, ancora non era in Comune) un incarico da Sacaim per una relazione preventiva sui palazzi del lungolago, ora l'ex assessore alla Cultura punta direttamente sul sindaco.

"Siccome Lucini ha basato la revisione del progetto paratie sul presunto abbassamento del lungolago e dei fabbricati circostanti di circa 4 centimetri - ha detto Gaddi in una conferenza stampa convocata all'uopo - Ora vorrei che il Comune stesso, o i residenti nelle vicinanze dei lavori, dicessero se gli edifici hanno subito danni o lesioni oppure no. Perchè, a questo punto, o l'abbassamento dei terreni, con i relativi rischi di cedimento per gli edifici, c'è stato, come dice il primo cittadino sulla scorta degli studi commissionati a Politecnico e Università dell'Insubria; oppure significa che questi due anni e mezzo trascorsi per rifare gran parte del progetto ereditato dalla giunta precedente sono stati usati da Lucini soltanto per ragioni politiche, per apparire come una sorta di eroe che sistemava tutto. Con il risultato di uno spreco di tempo e di denaro". 

Il cantiere, per la cronaca, è fermo ormai da quasi due anni proprio in attesa che Palazzo Cernezzi e la Regione (che ha appena stanziato 11,5 milioni per il cantiere, che ora ne costerà 31 in tutto) definissero la terza perizia di variante, inclusiva di modifiche strutturali alle opere idrauliche e della realizzazione della nuova passeggiata. 

Gaddi attacca anche il dirigente comunale Antonio Ferro, responsabile unico del procedimento paratie. 
"Ha firmato dapprima tutti i progetti e le varianti della giunta precedente, e ora firma i documenti che stravolgono quegli elaborati - sottolinea il capogruppo di Forza Italia - Mi domando se la stessa persona possa ritenere sempre validi progetti che dicono cose apparentemente opposte". Infine, Gaddi chiede come mai "il sindaco finora non abbia chiamato in causa i progettisti originari delle paratie o la società privata che validò il progetto, la Inarcheck, visto che ritiene che i primi documenti fossero da rivedere a fondo".

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