Il mistero della società privata Sae di Milano - a cui il Comune di Como ha affidato ogni aspetto organizzativo della mostra "Ritratti di città" in corso a Villa Olmo - prosegue. Oggi, tramite documenti comunali, si è appreso che la stessa società ha subappaltato ben 3 servizi a fornitori esterni: bar, biglietteria e catalogo/bookshop.
Non male per il gruppo milanese, che peraltro non ha grandi esperienze nel campo dell'organizzazione delle mostre d'arte (qui il loro sito) eppure ha ottenuto l'incarico grazie a una trattativa diretta con Palazzo Cernezzi. Ma non male soprattutto perchè, a fronte di una promozione pubblica della mostra finora davvero minimal, a essere buoni, Sae non ha nemmeno curato il progetto culturale della rassegna (tutto di competenza comunale) e quindi, finora, in buona sostanza, sembra aver speso quasi soltanto per allestire le sale di Villa Olmo. Attingendo, viene da pensare, ai 300mila euro di sponsor privati che il Comune aveva già raccolto ma ha poi generosamemte girato direttamente nelle casse della società, come potete vedere dal contratto qui sotto.
Fatto anomalo? Beh, un po' si, soprattutto perchè il controvalore di 500mila euro che il Comune chiedeva ai privati in opere, iniziative speciali e promozione ancora non si vede. Ma forse, visto il grado di dettaglio non eccelso dell'offerta economica inoltrata da Sae al Comune (foto sotto) con cui poi la stessa società ha ottenuto l'affidamento diretto della mostra (e i 300mila degli sponsor), qualcosa si poteva intuire.
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