In tre pagine durissime, la rappresentanza sindacale unitaria interna al Comune di Como (i sindacati, per uscire dal linguaggio sovietico ufficiale) chiede espressamente che l'assessore al Personale di Palazzo Cernezzi, Gisella Introzzi (un passato nel Pci) non si occupi più...del personale.
I motivi sono diversi: dalla mancata tutela dei dipendenti comunali sul fronte delle tariffe dei parcheggi (un po' di retroguardia non guasta), all'enorme pasticcio combinato dall'assessore sulla nomina del nuovo comandante della polizia locale, fino alla più volte annunciata e mai realizzata riorganizzazione di uffici e personale. Personalmente, aggiungerei almeno anche il pazzesco flop di quella bizzarra iniziativa chiamata beCOMe e i rapporti poco chiari con l'associazione L'Isola che c'è, il cui fondatore e attuale dipendente, Marco Servettini, è contemporaneamente capogruppo in consiglio comunale della stessa lista con cui venne eletta la Introzzi (finora difesa dogmaticamente e spesso incomprensibilmente dal sindaco Lucini, sebbene ampia parte della maggioranza ne chieda la testa da mesi)
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