Siamo proprio sicuri che sulla diga foranea di Como vedremo entro Expo 2015 il monumento dedicato ad Alessandro Volta commissionato dagli Amici di Como all'archistar Daniel Libeskind (per dire: uno che ha progettato la rinascita di Ground Zero dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle)? Pongo la domanda perchè un uccellino mi ha riferito che tra la nuova opera e il genio dell'architetto polacco-americano si sarebbe frapposta nientemeno che Gisella Introzzi, assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi.
Pare, infatti, che il presidente degli albergatori comaschi, Roberto Cassani, il quale è anche a capo dell'associazione gemella degli Amici di Como, il Consorzio Como Turistica, abbia ripetutamente chiesto alla Introzzi, e in generale al Comune di Como, di avere una risposta formale sul possibile impiego per questo scopo dei proventi della tassa di soggiorno incamerata da Palazzo Cernezzi. Questo perchè gli albergatori gradirebbero vedere utilizzata una parte degli incassi legati al balzello che li colpisce direttamente come contributo spese per il nuovo monumento di Libeskind (comunque già finanziato con fondi privati per il 70% dei costi). D'altronde, non è difficile immaginare che un'opera firmata da uno dei più importanti architetti del mondo diventerebbe immediatamente l'ennesimo turbo promozionale all'immagine di Como nel globo. Ebbene, a oggi, però, non soltanto Palazzo Cernezzi non avrebbe dato alcun responso sulla questione, ma pare che proprio la Introzzi sia scettica sulla cosa e Lucini abbia preso tempo. E così, il nervosismo tra Associazione albergatori, Amici, cugini e parenti di Como, cioè quelli che il grano lo cacciano davvero, come dimostra la passeggiata a lago riaperta, sta salendo a livelli altissimi. Purissimi. Come il distillato di fogna che si riversa in piazza Cavour a ogni temporale.
Pare, infatti, che il presidente degli albergatori comaschi, Roberto Cassani, il quale è anche a capo dell'associazione gemella degli Amici di Como, il Consorzio Como Turistica, abbia ripetutamente chiesto alla Introzzi, e in generale al Comune di Como, di avere una risposta formale sul possibile impiego per questo scopo dei proventi della tassa di soggiorno incamerata da Palazzo Cernezzi. Questo perchè gli albergatori gradirebbero vedere utilizzata una parte degli incassi legati al balzello che li colpisce direttamente come contributo spese per il nuovo monumento di Libeskind (comunque già finanziato con fondi privati per il 70% dei costi). D'altronde, non è difficile immaginare che un'opera firmata da uno dei più importanti architetti del mondo diventerebbe immediatamente l'ennesimo turbo promozionale all'immagine di Como nel globo. Ebbene, a oggi, però, non soltanto Palazzo Cernezzi non avrebbe dato alcun responso sulla questione, ma pare che proprio la Introzzi sia scettica sulla cosa e Lucini abbia preso tempo. E così, il nervosismo tra Associazione albergatori, Amici, cugini e parenti di Como, cioè quelli che il grano lo cacciano davvero, come dimostra la passeggiata a lago riaperta, sta salendo a livelli altissimi. Purissimi. Come il distillato di fogna che si riversa in piazza Cavour a ogni temporale.
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