Grazie alla diretta streaming del consiglio comunale di Quicomo.it ho appena appreso che esistono documenti che si possono guardare ma non toccare, come una bella ragazza. Per l'esattezza, le carte in questione sono quelle relative alla richiesta di "risarcimento" di 11 milioni di euro fatta dall'azienda Sacaim al Comune di Como per gli intoppi e i ritardi sul cantiere delle paratie.
A creare i "documenti oculari" è stato il segretario generale di Palazzo Cernezzi, Antonella Petrocelli, rispondendo in consiglio comunale a una furibonda Laura Bordoli (Nuovo Centrodestra), insorta per l'assenza del pesantissimo documento tra le carte del bilancio di previsione 2014 in discussione in questo momento in Comune. La Bordoli si è inviperita perché quel documento relativo alle milionarie riserve presentate da Sacaim per gli intoppi sul cantiere delle paratie non le era ancora stato consegnato dopo ben 10 giorni dalla richiesta. "Una cosa inaccettabile - ha tuonato la Bordoli - perché è assurdo che nel bilancio di previsione non confluisca almeno a titolo cautelativo un importo per coprire potenziali spese legate a quella voce".
Dopo un momento di panico (seguito da una sospensione del consiglio comunale), la Petrocelli si è dunque alzata dal banco della giunta e ha spiegato che "non è possibile fornire il documento con le riserve di Sacaim perché il Comune e l'azienda sono in una fase di pre-contenzioso che rischierebbe di essere turbata".
Documento secretato per tutti, dunque? No, perché, alla fine, quella carta sembra essere scottante ma nemmeno troppo. Questa, infatti, l'aggiunta del segretario generale: "Qualunque consigliere, comunque, può visionare le carte negli uffici, ma non farne copia". Guardare e non toccare, appunto. Con la certezza, immagino, che i consiglieri che leggessero le carte poi ne cancellerebbero immediatamente i contenuti dalla propria memoria senza farne cenno ad alcuno.
Logico, no?
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