Due modi diversi di intendere i rapporti con l'Islam a Como e a Cantù. Nel capoluogo, lunedì mattina, il centrosinistra cittadino ha voluto dimostrare ancora una volta la propria vicinanza alla comunità musulmana riunita per festeggiare la fine del Ramadan alla palestra del complesso scolastico di via Cuzzi. Con gli islamici presenti c'erano anche il consigliere comunale di Paco-Sel, Luigino Nessi, e l'assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi, Marcello Iantorno.
A rimarcarlo è stato Nessi, ieri sera in consiglio comunale, raccontando la partecipazione alla festa e riconoscendo come "la concessione da parte del Comune della palestra di via Cuzzi sia stata una cosa giusta e un segnale di dialogo". Iantorno, peraltro - per così dire - tornava ad occuparsi direttamente di Islam dopo l'infortunio del giugno scorso, quando, alle proteste del leghista Diego Peverelli, per l'apparizione in via Turati di un'altra moschea, disse che "il diritto di culto va garantito e siccome le preghiere non danno fastidio a nessuno, non interverremo in alcun modo". Dieci giorni fa, però, l'amministrazione ha dovuto chiudere d'imperio il luogo di culto islamico di Camerlata perché la denuncia di Peverelli sull'assenza di alcuni documenti e requisiti edilizi si è rivelata fondata.
A rimarcarlo è stato Nessi, ieri sera in consiglio comunale, raccontando la partecipazione alla festa e riconoscendo come "la concessione da parte del Comune della palestra di via Cuzzi sia stata una cosa giusta e un segnale di dialogo". Iantorno, peraltro - per così dire - tornava ad occuparsi direttamente di Islam dopo l'infortunio del giugno scorso, quando, alle proteste del leghista Diego Peverelli, per l'apparizione in via Turati di un'altra moschea, disse che "il diritto di culto va garantito e siccome le preghiere non danno fastidio a nessuno, non interverremo in alcun modo". Dieci giorni fa, però, l'amministrazione ha dovuto chiudere d'imperio il luogo di culto islamico di Camerlata perché la denuncia di Peverelli sull'assenza di alcuni documenti e requisiti edilizi si è rivelata fondata.
Mentre a Como il Comune punta al miglioramento costante dei rapporti con la comunità musulmana, a Cantù le cose vanno un po' diversamente. In questo caso, però, è un movimento extraparlamentare di estrema destra, Forza Nuova, a scagliarsi contro la concreta ipotesi che nella Città del Mobile apra i battenti una grande moschea in un capannone privato nella zona industriale di via Milano. Se, da un lato, il consiglio comunale canturino ha già dato un primo via libera al centro di culto e lo stesso sindaco, Claudio Bizzozero, si è detto assolutamente favorevole all'ipotesi, ieri notte Forza Nuova ha appeso in città lo striscione che vedete sopra, con lo slogan "Cantù cristiana, mai musulmana".
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