martedì 30 settembre 2014

Paratie, perizia in mano alla Regione. E il conto arriva a 33 milioni


Dopo il finto ultimatum di una quindicina di giorni fa, la Regione Lombardia ha ottenuto quello che voleva: il Comune di Como oggi, entro il fatidico 30 settembre, ha effettivamente consegnato la perizia di variante sul cantiere delle paratie. E il conto, visto che servono 1,8 milioni in più, arriva a un totale di 33 milioni (l'appalto venne assegnato per 11.9, ventuno in meno).


Una cifra incredibile, spiegata dal sindaco Lucini come "legata all'esito degli approfondimenti geologici e geotecnica e ai sondaggi effettuati che hanno portato a incrementare le opere di fondazioni speciali (pali e palancole) e quelle per il presidio sismico. Ora ragioneremo con la Regione su come chiudere e trovare le risorse".
Da parte sua l'assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi ha parlato "di oltre 370 tavole, un documento complesso, che la Regione dovrà esaminare con la massima attenzione a tutti i gradi di verifica: tecnico, economico e giuridico". Come si vede, dunque - e come Comozero aveva scritto - quella sorta di diktat della stessa Beccalossi verso Palazzo Cernezzi, il 12 settembre scorso, serviva soltanto a fare scena: il lavoro su quell'opera, piaccia o meno, è ancora complicato, lungo, costosissimo e ricco di incognite. Due o tre giorni in più o in meno, non avrebbero cambiato assolutamente nulla.
E che i nodi non si sciolgano a colpi di calendario lo dimostra il fatto come oggi, lo stesso assessore regionale improvvisamente scopra quanto sia ponderoso e intricato il fascicolo ricevuto da Como, quanto sia ancora poco definito il ruolo (essenziale) di Sacaim per sbloccare sul serio i lavori e sottolinea - guarda un po' - che "trattandosi di lavori pubblici molti importanti va verificata la coerenza con il Codice che regola le procedure degli appalti".

Insomma, della due l'una: o tutte queste cose erano ignote 18 giorni fa alla Beccalossi, ai tempi del presunto "ultimatum", oppure si conferma che quell'appello non serviva assolutamente a nulla e che i nodi di allora (anche ora, a consegna della perizia eseguita) sono ancora tutti sul tavolo.
Con un pericoloso effetto boomerang per la Regione: ora Palazzo Cernezzi il suo lavoro l'ha fatto. E la Beccalossi fissa nero su bianco "entro la metà di novembre" la scadenza perché il Pirellone "completi il proprio lavoro, approvi il progetto in sede di commissione deputata e riconsegni al Comune la titolarità per riattivare il cantiere".
Se fossi Lucini, darei già oggi l'ultimatum alla Regione ma comincerei pure a pensare come spiegare che un'opera appaltata per 11,9 milioni ora ne costi 33.

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