Nel giorno in cui la Conferenza dei servizi riunita a Menaggio ha dato il via libera definitivo sulla collocazione del monumento di Daniel Libeskind sulla diga foranea, si consuma una clamorosa scissione nell'Ordine degli architetti di Como.
A lanciare la proposta è Michele Bollini, il capofila del gruppo di professionisti che criticò con toni aspri la presa di posizione dell'attuale presidente dell'Ordine, Michele Pierpaoli, e dei suoi due predecessori Angelo Monti e Franco Butti, contro la collocazione dell'opera sulla diga foranea.
Bollini, sostenitore convinto del progetto portato avanti da Comune e Amici di Como, ha dunque lanciato il gruppo "Architetti liberi indipendenti e progressisti di Como". Ed egli stesso ne spiega i contenuti. "E' una presa di coscienza che ci sono professionisti che non si riconoscono più e non si sentono più rappresentati da un Ordine conservatore per preconcetto. Soprattutto alla luce dei recenti fatti inerenti la vicenda The Life Electric".
Bollini, sostenitore convinto del progetto portato avanti da Comune e Amici di Como, ha dunque lanciato il gruppo "Architetti liberi indipendenti e progressisti di Como". Ed egli stesso ne spiega i contenuti. "E' una presa di coscienza che ci sono professionisti che non si riconoscono più e non si sentono più rappresentati da un Ordine conservatore per preconcetto. Soprattutto alla luce dei recenti fatti inerenti la vicenda The Life Electric".
Per ora il primo passo è una pagina Facebook (53 adesioni finora) con l'obiettivo di "raccogliere un dibattito aperto sul futuro che non nega il passato, anzi lo rispetta. E proprio con questo grandissimo rispetto per il Razionalismo e per la luce che ha portato alla città di Como, cerchiamo nuove opportunità di sviluppo della professione".
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