Tra i tanti argomenti affrontati da sindaco e assessori, infatti, di uno finora non è trapelato nulla eppure potrebbe fare molto clamore quando sarà reso ufficiale. L'assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Gisella Introzzi, ieri ha illustrato per la prima volta il nuovo regolamento comunale per l'occupazione del suolo pubblico. Un'illustrazione lunga e dettagliata di alcuni articoli, in particolare, ha suscitato una vivace discussione tra i presenti. Tanto che, alla fine, l'esecutivo non se l'è sentita di prendere alcuna decisione definitiva, rimandando a ulteriori affinamenti dei documenti e a un maggiore approfondimento dei contenuti ogni scelta.
Qualcosa, però, sul contenuto della proposta di Gisella Introzzi siamo in grado di offrirlo.
Per prima cosa è in preparazione una serie di modifiche alle attuali tariffe per la tassa di occupazione del suolo pubblico. Gli scostamenti rispetto alle cifre attuali non dovrebbero però essere clamorosi, sebbene molti e riguardanti praticamente ogni settore interessato dal tema.
Decisamente più "piccante" - almeno per quanto si è potuto apprendere - è stata la parte relativa a "come" negozi, bar e locali assortiti potranno occupare lo spazio pubblico della città. Inutile dire che l'attenzione maggiore si è concentrata sul centro storico, dove - questa si può considerare praticamente una certezza - sarà dichiarata guerra ai tavolini selvaggi, alle insegne più disparate, a verande e dehors secondo l'umore dello chef. Per essere più precisi, nel nuovo regolamento saranno inseriti criteri anche paesaggistici da rispettare per chiunque volesse occupare il suolo pubblico con il proprio arredo e con i proprio tavolini. Verranno dunque stabiliti criteri più rigidi rispetto alla (quasi) totale libertà attuale, in modo tale - per fare un esempio - che davanti a monumenti storici o nel cuore di piazze antiche non possano comparire tavolini di plastica, sedie rococò, verande di plastica fluorescente e insegne da motel.
L'argomento, capirete, è delicatissimo. Anche perché non è ancora ben chiaro chi effettivamente avrà l'ultima parola sulle proposte di arredo esterno del proprio locale fatte dai titolari di bar, negozi e ristoranti (una commissione apposita? gli uffici? addirittura la Soprintendenza?). Ieri - tra necessità oggettiva di approfondire e paura di soffocare un principio giusto in una nuova selva di lacciuoli per i commercianti - la giunta non ha preso alcuna decisione e il plico è stato rimandato al mittente per nuovi aggiornamenti. Di sicuro, comunque, l'assessore Introzzi crede in questa battaglia e la riproporrà a breve, affinata. Quello sarà il momento della doppia verità: prima in giunta, poi in consiglio comunale.
Il primo atto - sacrosanto - coraggioso della signora assessora Introzzi... ora cercheranno di farla cadere in tutti i modi.
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