La segreteria cittadina del Pd, d'intesa con il capogruppo in Comune Andrea Luppi, ha chiesto all'assessore al Commercio, Gisella Introzzi (nella foto), di scordarsi ogni ritocco ai canoni di occupazione del suolo pubblico. L'ipotesi è contenuta nella bozza di nuovo regolamento della materia. Ma come stanno le cose nella realtà?
Così: la Introzzi propone "semplicemente" di mettere ordine in una situazione che forse non è nota a tutti (sicuramente non lo era a me). Qualche esempio.
Prendiamo il centro storico di Como. Sapete quanto paga un bar per mettere i tavolini in piazza Cavour? Trentacinque centesimi al giorno per metro quadro. Roba che con 35-40 caffè la spesa è già ripagata. Stessa cosa in piazza San Fedele, in piazza Volta e piazza Duomo.
Altri esempi uguali? Impossibile: le zone del centro che per il Comune oggi risultano di fascia A sono solo queste.
Piuttosto incredibilmente, infatti, sono in fascia B persino piazza Mazzini, via Vittorio Emanuele, via Luini, via Cesare Cantù, il lungolago, piazza De Gasperi e viale Geno. Aree dove per un locale - tenetevi forte - l'occupazione di un metro quadro di suolo pubblico, tra monumenti e lago, costa sensibilmente meno di 35 centesimi al giorno (circa 20). Oggettivamente: incredibile.
Ma quanti sono oggi a Como i locali che pagano l'occupazione del suolo pubblico? Varie centinaia? Migliaia? No, 150 in tutto su 750 in attività.
Questi, di fondo, sono i numeri della questione Introzzi-Pd, con l'assessore che vorrebbe almeno uniformare (magari per gradi) una situazione palesemente disomogenea, certamente anche con gli aumenti di alcuni canoni per l'inclusione di tutto il centro turistico di Como nella "fascia A".
Il Pd si è scagliato contro l'ipotesi perchè i comaschi hanno appena subito i rincari dell'Irpef e la salatissima bastonata della Tasi. Ma siamo certi che, mantenendo lo status quo e facendo pagare un'inezia o quasi all'80% dei locali in centro storico e in riva al Lario, il Pd non tuteli aprioristicamente e demagogicamente una evidente ingiustizia a beneficio di pochi eletti?
Sono solo camerieri... dei baristi, come quelli della giunta precedente.
RispondiEliminaSe volessimo parlare di numeri, potremmo dire che in prima fascia a Monza si pagano 14 centesimi al metro quadro al giorno, a Bologna 19 centesimi, e a Roma (a Roma!) 52 centesimi. Dati cioè perfettamente in linea con i 35 centesimi di Como.
RispondiEliminaVisto però che preferisco parlare di ragionamenti politici, io penso che i tavolini dei bar o dei ristoranti contribuiscano all'offerta turistica della nostra città e alla bellezza delle nostre vie e piazze, penso che ci sia una ZTL da incentivare in questo senso, penso che ci sia un EXPO alle porte e quindi numerosi turisti da accogliere, e penso, infine, che in questo momento di crisi non abbia senso aumentare un'altra tassa ai commercianti.
Secondo me Caso aveva pronto anche un altro articolo, qualora si fossero aumentate le tasse per i tavolini, nel quale si scagliava contro la giunta che "strangola" i commercianti e uccide la Como turistica... ha dovuto solo scegliere tra i due...
RispondiEliminaInfatti il vostro problema (PD) è che le aumentate proprio ai non commercianti, che non possono fare cartello e lobby!
RispondiEliminac'è da chiedersi, con tutto quello che il comune fa per mantenere e migliorare strade e piazze...non sarebbe giusto aumentare un pochino i costi? peccato che marciapiedi e pavimentazioni sono in condizioni pietose, per non parlare della piazza davanti alla funicolare! avevano promesso alberi e rifacimento pavimentazione ed invece ci sono ancora le strisce blu.
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