sabato 20 settembre 2014

La cosa migliore dell'Ordine degli architetti di Como non è la lettera sull'opera di Libeskind


A una settimana esatta dall'esplosione del (bel) dibattito sulla collocazione dell'opera donata da Daniel Libeskind alla città tramite gli "Amici di Como" emerge la mossa migliore dell'Ordine degli architetti. E non è la lettera contro la collocazione del monumento sulla diga foranea.

Ieri, infatti, il presidente Michele Pierpaoli ha dato la notizia che da gennaio 2015 l'Ordine si trasferirà in una nuova sede. E quella sede sarà nientemeno che il Novocomum progettato da Giuseppe Terragni. Una scelta che è passata in secondo piano rispetto alla "battaglia sulla diga" e che invece appare di una portata notevolissima. Che gli architetti comaschi trovino la loro casa ufficiale all'interno di uno degli edifici simbolo della città, gioiello architettonico ammirato in tutto il mondo, frutto del genio tutto comasco del Razionalismo ha un valore che va molto al di là di un semplice trasloco. E' l'appropriazione - ideale, materiale e filologica - di un'arte e dei suoi artisti dello spazio che come pochi altri è un monumento a un'arte e ai suoi artisti, l'architettura. 


Bravo presidente Pierpaoli (che, contestualmente, ha promosso anche l'idea di una consultazione allargata ai comaschi sulla possibile collocazione dell'opera di Libeskind: difficile ma suggestivo).

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