Qualcuno deve avvisare gli "Amici di Como" che le aziende che fanno parte dell'associazione non hanno alcun diritto "a prescindere" sul futuro ed eventuale sfruttamento dell'immagine del monumento di Libeskind e della città di Como a fini promozionali e commerciali.
In realtà - anche se i più non se ne sono accorti - lo ha già fatto in maniera molto precisa l'assessore all'Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Lorenzo Spallino, nel cuore della conferenza stampa di questa mattina all'Hotel Terminus di Como. Ma pare che il messaggio non sia "passato", come si suol dire in gergo.
Lo dimostra il fatto che, durante l'incontro, sia il coordinatore del progetto-Libeskind, Daniele Brunati, sia il presidente degli "Amici di Como", Silvio Santambrogio, hanno ripetutamente dichiarato che - una volta ristrutturata la diga foranea - le aziende loro associate che avranno compiuto i lavori potranno riservarsi lo sfruttamento promozionale e commerciale dell'opera e della città abbellita. Non è così.
Spallino, infatti, ha precisato con estrema accuratezza che le cose stanno diversamente. Perché se è vero che gli "Amici di Como" doneranno al Comune il progetto di Libeskind (valore: 150mila euro), cosa totalmente diversa sarà la questione della sponsorizzazione dei lavori alla diga foranea e - appunto - il marketing successivo. Per tutta questa parte dell'operazione, infatti, l'attore principale sarà proprio il Comune di Como, al quale spetta indire la gara per la sponsorizzazione (leggi: esecuzione) del cantiere sulla diga che darà poi il titolo esclusivo per sfruttare commercialmente il risultato finito (struttura sistemata e monumento installato).
Brunati, stamane, ha parlato del futuro "sfruttamento di questo pacchetto da parte delle aziende brianzole (amiche degli "Amici") che eseguiranno i lavori". Sbaglia. Quei lavori e le opportunità successive saranno assegnate tramite gara pubblica a chiunque presenti il progetto migliore. E non è affatto detto che siano le imprese in contatto con gli "Amici di Como". Qualcuno potrà chiamarla beffa, altri ingiustizia, altri semplicemente (e forse è la definizione migliore) trasparenza. Ma è così: Libeskind, tramite gli "Amici di Como" dona al Comune l'opera. Ma sarà soltanto chi si aggiudicherà la gara indetta da Palazzo Cernezzi e quindi lavorerà alla diga che potrà successivamente sfruttare per marketing il lavoro finito con tanto di monumento installato (pacchetto da circa 450mila euro complessivi). E potrebbe essere un'azienda o un gruppo di aziende ruotanti intorno agli "Amici di Como" ma anche soggetti veneti, calabresi o tedeschi.
Chiaro ora?
Grazie, ottima spiegazione per chi non c'era... da tenere a mente per capire se questo sarà un regalo di Amici di Como o se questo sarà un investimento degli stessi... inutile dire che nel secondo caso saremmo di fronte ad una vera e propria lobby che sarebbe forse meglio allontanare dal nostro territorio.
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