martedì 9 settembre 2014

Documento dei vigili: "Una norma fascista vieta al pianista di suonare in centro". E venerdì che si fa?


Ieri sera in consiglio comunale è stata resa nota la risposta ufficiale della polizia locale all'interrogazione presentata dal consigliere Marco Butti sull'ormai celeberrimo sfratto del pianista Paolo Zanarella da piazza Cavour avvenuto il 22 agosto scorso. E c'è un risvolto incredibile.

Nel documento viene ricostruito il fatto, ma soprattutto viene reso noto che, a norma di regolamento vigente, nessuno suonatore - quindi anche lo stesso Zanarella, che però proprio venerdì è atteso in piazza Volta su invito della commerciante Anna Roscio - potrebbe in realtà intrattenere comaschi e turisti nel centro della città. A metterlo nero su bianco è il commissario capo dei vigili, Luciano Campagnoli.

La premessa - nel ricostruire i fatti del mese scorso - è che "l'intervento dell'agente è stato a mio giudizio pienamente legittimo, in quanto il pianista Zanarella era non soltanto sprovvisto della prescritta autorizzazione per occupare il suolo pubblico, ma si trovava ad operare in una zona della città ove tale tipo di attività risulta essere espressamente vietata"
"Infatti - prosegue Campagnoli - la normativa in materia è sostanzialmente regolamentata, almeno a livello comunale, da due norme complementari tra loro".  Le norme in questione, le vedete nella foto sotto. E non c'è possibilità di interpretazione, soprattutto sulla prima. Che dice testualmente: "L'articolo 112 del tuttora vigente regolamento di polizia municipale emanato il 13 maggio 1931-IX (dove il numero romano IX sta per nono anno dell'Era fascista, ndr) laddove è chiaramente scritto che è vietato il mestiere di ambulante, di saltimbanco, cantante, suonatore e simili entro la città murata, i Lungo Lario fino al piazzale della Funicolare e al piazzale Santa Teresa...".


Dopo questa precisazione viene anche sottolineato come il regolamento per la tassa sul suolo pubblico preveda l'esenzione dal pagamento se si sosta meno di un'ora in un dato punto (ma non della città murata "proibita", a questo punto).
Ora, però, si pone un problema. Stando letteralmente al regolamento della polizia locale, Zanarella - come qualsiasi altro suonatore - non potrebbe esibirsi in città murata. Mai, dunque nemmeno in piazza Volta, dove è atteso venerdì per il concerto riparatore. E' del tutto evidente che dopo migliaia di concerti tenuti in centro negli ultimi decenni, nessuno - spero, almeno - si sognerà mai di proibire al pianista di suonare. Ma in via del tutto formale sarà un'infrazione di legge. E allora, dando per scontato che i comaschi possano essere allietati dal pianoforte in piazza Volta tra due giorni e che nessuno caccia ancora l'artista, che ne dice il consiglio comunale di cambiare il regolamento "firmato" da Sua Eccellenza Benito Mussolini, 83 anni dopo?

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