Il caso del monumento di Daniel Libeskind sulla diga foranea è ormai di rilievo nazionale.
Oggi ne parla con un signor titolone il quotidiano "La Stampa" diretto da Mario Calabresi (che svela anche il possibile costo finanziato dagli imprenditori per l'opera: 800mila euro, ndr). A pagina 16 del giornale, sotto i grandi caratteri che danno conto dell'ultima "rivolta contro le archistar", si riassume la vicenda che questo blog sta seguendo dal primo minuto. Ma soprattutto tornano a parlare pubblicamente i due uomini simbolo dei fronti contrapposti: da una parte Daniele Brunati, coordinatore del progetto per gli "Amici di Como"; dall'altra il presidente dell'Ordine degli architetti di Como, Michele Pierpaoli, tra i firmatari della lettera aperta con cui si chiede fermamente di non installare l'opera sulla diga foranea.
Brunati spiega a grandi linee in cosa consiste l'opera: "Sarà un'opera d'arte contemporanea - dice al giornalista Giuseppe Salvaggiulo - un'icona luminosa. Un profilo leggero ma complesso, con materiali e tecnologie innovative e una trasparenza interna. Diventerà un'attrazione turistica".
Pierpaoli, di contro, motiva ancora il no categorico all'installazione dell'opera sul fronte-lago di Como. "Noi contro Libeskind? Sciocchezze. Non contestiamo la qualità del progetto ma la collocazione che impatta con la delicatezza del paesaggio".
L'articolo poi prosegue dando conto delle numerose "battaglie" in corso in tutta Italia tra archistar e resto del mondo. Ma, per questo, serve andare in edicola e comprare il quotidiano torinese.
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