Una stroncatura così pesante della giunta guidata da Mario Lucini e della classe dirigente lariana del Pd credo non sarebbe potuta arrivare nemmeno dal Silvio Berlusconi degli anni d'oro. Eppure, Emilio Russo, storico dirigente Pci, ex segretario Pds e già ai vertici regionali del Pd ha imbracciato il bazooka - tramite Ecoinformazioni - e ha sparato. Senza pietà.
L'incipit è già una sorta di sentenza: "Il bilancio del centrosinistra a curvatura democristiana che governa la città, a metà del suo mandato, agli occhi di un numero crescente di cittadini si presenta all'insegna dell'inconcludenza e non fa presagire nulla di buono". Poi, via alle critiche sui alcuni provvedimenti giudicati simbolici ma confinati da Russo nel recinto di "iniziative modeste, quando non discutibili, almeno nelle modalità con cui sono state effettuate". La raccolta differenziata è ridotta a "replica di quello che i cittadini di centri minori conoscono da tempo e peserà di più sulle spalle dei contribuenti". Le grandi mostre sono ridotti a una copia "senza la stessa furbizia" degli eventi organizzati da Gaddi ma "rinunciando ad attuare una vera politica culturale a 360 gradi". La nuova Ztl, invece, "è avvenuta al di fuori di un progetto credibile". Ironia graffiante a chiusura del commento sul tema: "Non ho nulla contro i fisarmonicisti romeni e i venditori di collanine e nemmeno contro l'esondazione dei dehors sulle aree pubbliche, ma Como è un'altra cose".
Un'altra delle carte nobili della giunta Lucini - la recente approvazione del Pgt - viene ritenuto "non troppo diverso da quello proposto dal centrodestra (ma è in corso la preparazione di una grossa variante, ndr) e non si vede come possa rilanciare la città". Bocciate poi la recente aperture all'arrivo delle grandi firme in centro storico "senza parcheggi e senza un piano del commercio in grado di tutelare e valorizzare gli esercizi storici" e l'accordo con Esselunga per l'ex Trevitex di Camerlata.
Fatto un ulteriore elenco di magagne irrisolte (dalle buche nelle strade al palazzetto di Muggiò passando per il Valmulini deserto, il Politeama abbandonato e la piscina Sinigaglia a pezzi), anche la bonifica nell'ex Ticosa e il cantiere delle paratie vengono ridotti a "telenovele dai copioni incomprensibili". Con l'aggiunta, per il lungolago, che "il Comune di Como è ormai tenuto sotto tiro da Maroni". Ultima pennellata velenosa, sulle tasse, con la leva dell'imposizione fiscale "già utilizzata al massimo" ma senza nessuna "spending review".
La "coltellata politica" ai vertici del Pd, in ultimo, è tremenda. "Di fronte a una situazione come questa - conclude infatti Russo - il maggior partito politico della coalizione ha chiesto la testa di 2 assessori (Gisella Introzzi e Luigi Cavadini, ndr). La segreteria cittadina del Pd, composta per lo più da figli, mariti e fidanzati di assessori e consiglieri, ha battuto un colpo dopo 30 mesi di silenzio affidandosi a una sorta di roulette russa per sollecitare un cambiamento oltre che per fare posto al segretario provinciale del partito. Ma con quali rilievi, quali idee, quali progetti, non siamo in grado di dirlo". La chiusura è una denuncia politica sulla subalternità culturale e di furbizia" che sono stati "la cifra, in questi anni, della cultura del gruppo che si è impadronito del Pd e che ha avuto come stella polare della sua azione politica l'emarginazione della cultura della sinistra riformista".
Così parlò Emilio Russo. Chissà che non si apra un dibattito politico nel centrosinistra.
Sarei lieto e orgoglioso di ospitarlo.
Un'altra delle carte nobili della giunta Lucini - la recente approvazione del Pgt - viene ritenuto "non troppo diverso da quello proposto dal centrodestra (ma è in corso la preparazione di una grossa variante, ndr) e non si vede come possa rilanciare la città". Bocciate poi la recente aperture all'arrivo delle grandi firme in centro storico "senza parcheggi e senza un piano del commercio in grado di tutelare e valorizzare gli esercizi storici" e l'accordo con Esselunga per l'ex Trevitex di Camerlata.
Fatto un ulteriore elenco di magagne irrisolte (dalle buche nelle strade al palazzetto di Muggiò passando per il Valmulini deserto, il Politeama abbandonato e la piscina Sinigaglia a pezzi), anche la bonifica nell'ex Ticosa e il cantiere delle paratie vengono ridotti a "telenovele dai copioni incomprensibili". Con l'aggiunta, per il lungolago, che "il Comune di Como è ormai tenuto sotto tiro da Maroni". Ultima pennellata velenosa, sulle tasse, con la leva dell'imposizione fiscale "già utilizzata al massimo" ma senza nessuna "spending review".
La "coltellata politica" ai vertici del Pd, in ultimo, è tremenda. "Di fronte a una situazione come questa - conclude infatti Russo - il maggior partito politico della coalizione ha chiesto la testa di 2 assessori (Gisella Introzzi e Luigi Cavadini, ndr). La segreteria cittadina del Pd, composta per lo più da figli, mariti e fidanzati di assessori e consiglieri, ha battuto un colpo dopo 30 mesi di silenzio affidandosi a una sorta di roulette russa per sollecitare un cambiamento oltre che per fare posto al segretario provinciale del partito. Ma con quali rilievi, quali idee, quali progetti, non siamo in grado di dirlo". La chiusura è una denuncia politica sulla subalternità culturale e di furbizia" che sono stati "la cifra, in questi anni, della cultura del gruppo che si è impadronito del Pd e che ha avuto come stella polare della sua azione politica l'emarginazione della cultura della sinistra riformista".
Così parlò Emilio Russo. Chissà che non si apra un dibattito politico nel centrosinistra.
Sarei lieto e orgoglioso di ospitarlo.
“Russo? Io conosco il Paese russo, il rumore del russo, le montagne russe, l'insalata russa. Non ne conosco altri” JM
RispondiEliminaMa questo alto esponente politico di alto profilo e alta reputazione dove caspita è vissuto fino ad ora? In un'altra città?
RispondiEliminaSi è mai visto che a Russo piacesse una cosa che non avesse lui come protagonista?
RispondiElimina#emilioseistatosereno
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