Apprendo questa mattina dalla firma di Paolo Moretti su La Provincia che al Tempio Voltiano di Como è crollata una grande superficie di intonaco. Un fatto grave e potenzialmente pericolosissimo. Ma al di là della notizia in sé, vorrei affrontare brevemente la questione da una prospettiva giornalistica e politica.
Nel primo caso siamo di fronte a un eccellente scoop di un collega che, però, non avrebbe mai dovuto essere uno scoop. Perché è folle e dilettantesco oltre che, direi, assolutamente scorretto, che ben due assessori - Luigi Cavadini alla Cultura e Marcello Iantorno al Patrimonio - non abbiano dato una comunicazione ufficiale a tutti di un fatto così grave, accaduto ben tre giorni fa e, tra l'altro, foriero di disagi (la parte del crollo resterà chiusa al pubblico per molto tempo) e di novità pratiche (il Comune ora farà sconti sui biglietti) che toccano direttamente i cittadini. Questo il primo punto.
Il secondo è direttamente collegato ed è una domanda: dato lo sprezzo di ogni regola di trasparenza e correttezza dei due assessori in questione, sia verso i mass media sia verso i potenziali visitatori del Tempio Voltiano, qualcuno, allora, può spiegare a cosa servono un terzo assessore, Lorenzo Spallino (@LSpallino) che pure gestisce ottimamente il portale del Comune (www.comune.como.it) e la comunicazione sui social network e un ufficio stampa istituzionale?
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