sabato 6 settembre 2014

Ecco il comunicato pro-Introzzi che demolisce il segretario cittadino del Pd e l'idea di un rimpasto


La legge dell'attesa ha clamorosamente tradito il segretario cittadino del Pd, Stefano Fanetti. Il quale, dopo mesi di oggettive criticità emerse sull'operato di due assessori della giunta Lucini, ossia Gisella Introzzi e Luigi Cavadini, due giorni fa ha scelto il momento peggiore per uscire allo scoperto e chiedere al sindaco (che da questa vicenda "rischia" paradossalmente di tornare dominus delle scelte) di tagliare la coppia dalla giunta.
Le recenti uscite di Vittorio Sgarbi, che ha clamorosamente promosso la linea politica sulle grandi mostre dell'assessore alla Cultura (e, al di là di come la si pensi, il giudizio del critico ha comunque valore e contenuti impossibili da trascurare), e ora il comunicato della lista "Amo la mia città" con cui è stata eletta Gisella Introzzi rischiano seriamente di chiudere la porta in faccia alle richieste del Pd. O quantomeno di renderle più complicate e meno scontate.

Per quanto riguarda la seconda questione, il comunicato diffuso dalla lista della Introzzi ha toni davvero durissimi. La richiesta esplicita di taglio della Introzzi formulata dal segretario cittadino del Pd viene definita innanzitutto "inaccettabile". Poi viene difeso "il lavoro appassionato e generoso" della Introzzi, che quindi "non può essere liquidato con le scarne parole di Fanetti, il quale peraltro non porta a supporto della posizione del suo partito nessun elemento grave e concreto che possa avallare una richiesta di esclusione dalla giunta". 

Poi altri passaggi di una spietatezza rara verso il segretario cittadino del Pd: "Le motivazioni vaghe che dovrebbero supportare la scelta di sacrificare Introzzi e Cavadini hanno il sapore di una politica delle poltroncine che svilisce la necessità oggettiva di ridare slancio all'azione amministrativa. Fanetti fa bene a sottolineare l'esigenza di un rinnovamento; non è però sul gioco dei nomi da collocare come pedine su una invisibile scacchiera che dovrebbe giocarsi questa importante sfida di metà mandato".

Occhio a questa "sberla" al Partito Democratico: "Spiace dover constatare che il Pd mascheri la propria scarsa progettualità politica cercando di imporre al sindaco delle scelte e individuando come sacrificabile chi ha lavorato con spirito di servizio. Non intendiamo subire passivamente attacchi dal Pd che cerca di forzare scelte chiaramente dettate più dall'ambizione dei singoli o da discutibili calcoli elettorali che non da considerazioni volte al bene della città". Chiusura più che minacciosa, con l'avvertimento che l'insistenza dem su queste richieste "non potrebbe non avere conseguenze". In pratica, un possibile addio alla maggioranza con una crisi politica clamorosa.

Signore e signori, a Como l'autunno politico sarà più caldo della piovosa estate al tramonto.

5 commenti:

  1. Interessante il passaggio sulle cadreghe. Del Pd sappiamo. Como Civica nel 2012 ha imposto e ottenuto il capo di gabinetto. Amoll la.mia città tra distretto del commercio e Become non è stata da meno

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  2. AmoLaMiaCittà chi?

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  3. D: Ass.re Introzzi, chi rappresenta la principale concorrenza turistica per la nostra città?
    R: Bè, mi sembra ovvio, la concorrenza CE LA FACCIAMO NOI STESSI perchè non sappiamo valorizzarci.

    PUAHAHAHAHAHAHAH BASTA AMMINISTRATORI FARLOCCHI, BRAVO IL PD, MEGLIO TARDI CHE MAI !!

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  4. Una persona normale avrebbe avuto il buon gusto di dimettersi dopo la vicenda dei vigili.
    Lasciamo perdere poi tutto il resto....
    Dovremmo chiamare la lista "AMO IL MIO STIPENDIO DA ASSESSORE"

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