Il segretario provinciale di Forza Italia, Alessandro Fermi, batte il primo colpo di peso.
Dopo una lunga e silenziosa trattativa - che ha trovato proprio in queste ore la "benedizione politica" di Mariastella Gelmini - il consigliere regionale di Forza Italia si riporta a casa uno spezzone di partito che, sotto le insegne di Autonomia Comasca, aveva abbandonato tra polemiche e accuse l'allora Pdl. Un buon colpo, quello di Fermi, in un'ottica di riunificazione sotto un unico tetto delle schegge di centrodestra disseminate per la Provincia e anche in vista delle prossime elezioni per Villa Saporiti.
Nel 2010, lasciarono il partito di Berlusconi per tentare la via della lista autonomista e territoriale gli assessori provinciali Ivano Polledrotti e Achille Mojoli e i consiglieri di Villa Saporiti Giancarlo Galli, Ivano Bernasconi, Paolo Frigerio, Roberto Cigardi, Enrico Manzoni e Mario Pozzi. Sull'onda di quel terremoto in via Borgovico, gli effetti tellurici sconvolsero anche la maggioranza che sosteneva il sindaco Stefano Bruni a Como. Infatti, poco tempo dopo, anche altri 5 consiglieri comunali di Palazzo Cernezzi (Pasquale Buono, Piercarlo Frigerio, Arturo Arcellaschi, Nicola Belcastro e Mario Pastore) compirono l'identica scelta.
A 4 anni di distanza, però, il progetto non ha messo radici troppo salde in città e in provincia. E ora ecco che il tandem Fermi e Gelmini accolgono i figlioli prodighi (a partire di sicuro da Polledrotti, Bernasconi e Paolo Frigerio) nella Forza Italia-bis.
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