Se queste tre persone - Luigi Moresi, Graziano Monetti per tutta Confcommercio e l'assessore alle Opere pubbliche, Daniela Gerosa - riusciranno a ridare dignità, decoro e pulizia a un bel tratto di viale Geno, si compirà una delle più belle storie di questa strana estate comasca.
L'antefatto è noto. Moresi, noto commerciante di Como appoggiato anche dall'associazione di via Ballerini, qualche giorno fa si è preso da solo la briga di cambiare a sue spese tutti i teli rotti e sudici che coprivano il cantiere delle paratie sul versante dei giardini a lago (questo è il post che ne dava conto). Un cerotto nobile che non copre, però, la vergogna che caratterizza l'altro lato del cantiere, in viale Geno, tra pozzetti delle fogne usati per sostenere pali pendenti, cavi dell'alta tensione a penzoloni e teli di cantiere ancora una volta ridotti a stracci (cliccando qui, il post relativo; nella foto sopra, la zona).
Ebbene, di fronte a tanta bruttura, stamattina potrebbero essere state gettate le basi per una bellissima operazione. Moresi (primo artefice di tutto) e Monetti, infatti, hanno incontrato l'assessore Gerosa in Comune. E hanno illustrato questa proposta: sostituire i teli rotti in quel tratto di viale Geno con una ventina di stampe della Como d'epoca, tratte dal libro "C'era una volta il lungolago" scritto da Enrico Levrini e edito dalla Editoriale Lariana (che ora sceglierà le immagini).
Le stampe - realizzate singolarmente su teli plastici del tutto simili a quelli pubblicitari che si notano in molte parti della città - sarebbero circa una ventina, in un elegante bianco e nero, affisse per una lunghezza lineare del cantiere di circa 60 metri. Ne nascerebbe una sorta di mostra a cielo aperto sulla storia del lungolago, capace di abbellire uno dei tanti tratti martoriati della passeggiata attuale.
Ma non basta, perché il Comune - in collaborazione con Sacaim, l'azienda delle paratie - avrebbe già dato la disponibilità a eliminare il famoso pozzetto delle fogne che sostiene il palo di legno, a provvedere all'eliminazione sia del gabbiotto verde abbandonato all'ingresso del viale, sia della macchinetta arancione nelle stesse condizioni.
L'intesa di massima tra tutte le parti in causa già c'è, l'assessore Gerosa pare abbia sposato con convinzione lo spirito dell'iniziativa e abbia ipotizzato un via libera entro 7-10 giorni al massimo. Poi, Moresi e Confcommercio, entro altri 7-10 giorni, potrebbero mettersi all'opera e restituire l'onore a un tratto nobile di Como, oggi terribilmente sfregiato.
Penso di poter concludere esprimendo una speranza a nome di tanti altri comaschi: fatelo, non fatevi intralciare dalla burocrazia, centrate l'obiettivo. Sarebbe una piccola cosa (nemmeno poi così piccola) dal significato civico enorme.
Nobile iniziativa, spero tanto che le tele non verranno subito rovinate con scritte o cose simili :-(
RispondiEliminaSuvvia, vediamo il buono almeno ora. O incrociamo le dita, almeno.
RispondiEliminaGiusto, guardiamo il lato positivissimo e ringraziamo chi si adopera volontariamente per una Como migliore. Complimenti per il blog, fonte di informazioni utili e gratuite sul web.
RispondiEliminaGrazie mille.
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