lunedì 8 settembre 2014

Bomboletta, tuta e scritte: la rischiosa immagine con cui il Comune pubblicizza il nuovo Albo dei writers


Forse non significa nulla, forse è una gaffe clamorosa. Ognuno si farà legittimamente la sua opinione.

Resta il fatto, però, che l'immagine simbolica scelta dal Comune di Como per pubblicizzare sul proprio sito istituzionale l'apertura del nuovo "Albo dei writers" è - come minimo - curiosa. In un contesto generale impossibile da immaginare, visto il primo piano del giovane armato di bomboletta, non può non balzare all'occhio il contenuto della foto. Se non altro perché davvero simile - almeno per quanto riguarda l'opera realizzata tramite bomboletta - a moltissime che già si scorgono in tanti punti di Como e che, negli anni, non hanno trovato propriamente un grandissimo apprezzamento nella popolazione (qui sotto, alcune foto al proposito postate su Facebook dal consigliere comunale Marco Butti che illustrano lo stato di alcuni sottopassaggi inclusi nelle 12 pareti che il Comune concederà ai writers).


In fase di presentazione dell'albo, il vicesindaco Silvia Magni aveva tenuto a spazzare via i dubbi sulla bontà dell'iniziativa comunale: "Nessuna concessione ai vandali che imbrattano i muri e le cui espressioni non possono certo definirsi artistiche. La nostra proposta è un'apertura nei confronti dell'arte e dell'espressività artistica giovanile". Principi condivisibili, in assoluto. 

Restano, però, due nodi: i nomi (a oggi ignoti) e i criteri di scelta di chi comporrà commissione giudicatrice delle proposte artistiche dei writers per ottenere i muri pubblici. E poi il concetto - sottolineato dalla stessa Magni - che "ogni singolo artista sarà responsabile della superficie per cui ha ottenuto l'autorizzazione e risponderà direttamente di eventuali danni causati durante la realizzazione dell'opera, nonché dei contenuti". Giusto. Ma se dopo aver ottenuto l'approvazione iniziale del Comune, una parete decorata risultasse orribile al gusto personale di uno, dieci, cento, mille cittadini, chi risponderà?

Staremo a vedere. Certo è che, tra quella bizzarra immagine promozionale che campeggia sul sito del Comune e i tanti comaschi che ancora (a torto o a ragione) ritengono gli sfregi dei vandali una ferita troppo recente per nuove concessioni ai writers, Palazzo Cernezzi sta facendo una bella scommessa.

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