Se martedì prossimo o al massimo entro i 30 giorni successivi, il management del Casinò di Campione d'Italia, i sindacati e il prefetto di Como, Bruno Corda, non trovassero un accordo su un problema da 56 milioni di euro, l'orizzonte della casa da gioco potrebbe farsi nero.
Il 15 ottobre prossimo, infatti, scadrà il contratto di solidarietà applicato nell'ultimo biennio al personale in servizio nella mastodontica struttura progettata dall'archistar Mario Botta. Con quella soluzione, il costo del lavoro per la casa da gioco è stato ridotto del 15% circa. E se non si trovasse una soluzione per prorogare almeno fino alla fine dell'anno questo stato di cose, il peso economico del personale sulle casse del Casinò tornerebbe di botto a una cifra vicina ai 56 milioni di euro. Cioè qualcosa di assolutamente insostenibile per un'azienda che al netto del fantascientifico contributo dovuto per legge al Comune di Campione (2.200 abitanti) ancora nel 2013, pari a circa 43 milioni, ha chiuso i conti dell'anno passato con un passivo di 23 milioni di euro (a dispetto di un fatturato a 90 milioni, di una quota di mercato al 29,9%, e con gli ingressi ad agosto 2014 a +8,4% sui primi 8 mesi 2013).
Il 15 ottobre prossimo, infatti, scadrà il contratto di solidarietà applicato nell'ultimo biennio al personale in servizio nella mastodontica struttura progettata dall'archistar Mario Botta. Con quella soluzione, il costo del lavoro per la casa da gioco è stato ridotto del 15% circa. E se non si trovasse una soluzione per prorogare almeno fino alla fine dell'anno questo stato di cose, il peso economico del personale sulle casse del Casinò tornerebbe di botto a una cifra vicina ai 56 milioni di euro. Cioè qualcosa di assolutamente insostenibile per un'azienda che al netto del fantascientifico contributo dovuto per legge al Comune di Campione (2.200 abitanti) ancora nel 2013, pari a circa 43 milioni, ha chiuso i conti dell'anno passato con un passivo di 23 milioni di euro (a dispetto di un fatturato a 90 milioni, di una quota di mercato al 29,9%, e con gli ingressi ad agosto 2014 a +8,4% sui primi 8 mesi 2013).
Le cose, in futuro, cambieranno grazie alla costituzione di una società di fatto unipersonale e interamente posseduta dal Comune che incasserà il contributo su una percentuale legata agli introiti e non più attraverso una quota fissa, cosa che dovrebbe aiutare a riequilibrare un rapporto economico fuori da ogni logica.
Ora, però, la prima cosa essenziale per mettere in sicurezza almeno fino a dicembre i conti della casa da gioco è l'accordo-ponte sul costo del personale. Una base d'intesa tra le parti sembra ci sia, martedì dalla prefettura di Como si attendono notizie certe.
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