lunedì 18 agosto 2014

Comune per Comune, i 4 milioni presi da Roma nei salvadanai comaschi grazie a un blitz di Ferragosto

Il decreto legge che ha posto le basi per questa vicenda risale alla fine dello scorso aprile, ma soltanto l'8 agosto scorso lo Stato ha comunicato in via definitiva di aver messo ancora una volta le mani nei già massacrati salvadanai di tutti i Comuni comaschi (e italiani).
Di che si tratta? Dell'obbligo imposto a ogni singolo municipio di tagliare le spese per contratti di fornitura, consulenze e spese per automezzi di 375,6 milioni complessivi entro l'anno in corso, cifra nazionale calcolata sulla base delle uscite per le stesse voci nel biennio 2011-2013. E non è finita qui, perché nel prossimo biennio l'ammontare di tagli imposti agli enti locali per le stesse ragioni salirà a oltre mezzo miliardo l'anno. Insomma, l'ennesima sforbiciata che dalla Capitale colpisce i cuori amministrativi pulsanti del Belpaese e del Lario nello specifico dietro una logica virtuosa che in realtà si fa fatica a capire (siamo sicuri che gli stessi criteri possano essere applicati a Como, Vercana, Mantova, Roma o Catania?).

Venendo alla cifra 2014, la Provincia di Como dovrà "contribuire alla finanza pubblica" per una cifra totale superiore ai 4 milioni di euro, con alcuni centri che ovviamente verseranno "sangue" per la Capitale in maniera proporzionalmente più alta (Como ha già previdentemente previsto un taglio di 841mila euro, Cantù dovrà tributare 287mila euro alla causa nazionale, Erba 143mila euro, Olgiate Comasco 65mila, Mariano Comense 181mila e così via). Le somme saranno scomputate dall'altra "rapina" centrali ai danni dei Comuni, ossia il contributo di solidarietà. Ma il dubbio che ancora una volta - pur con una logica da "spending review" comprensibile in origine - Roma, pur nell'ambito di un accordo generale approvato dalla Conferenza Stato-Città, stringa ancora il laccio intorno al collo dei municipi è forte.

Vi allego il link con i tagli per ogni singolo Comune comasco: Tabella comuni.

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