mercoledì 20 agosto 2014

Visita alla palazzina con le porte murate, dove mancano le luci e spariscono i cancelli. E' del Comune


Da anni documento le vicende della città da giornalista. Ma quello che ho visto questa mattina nemmeno lo immaginavo. E, secondo me, farete fatica a crederlo anche voi.
Grazie a una vostra segnalazione, sono andato a "visitare" una delle tre grandi palazzine su 2 piani di proprietà del Comune di Como, in via San Bernardino da Siena e precisamente al civico 45 (l'edificio in alto). Siamo in quella che un tempo veniva definita dai comaschi "la Russia", periferia al confine tra Albate, Muggiò e Camerlata. 
Accolto da alcuni residenti ho potuto verificare di persona la segnalazione originaria. Che recitava più o meno così: "Signor Caso, ma lei ha mai visto un condominio con più porte murate che aperte?". No, fino alle 11.30 di oggi. Poi ho scoperto quanto segue. 


Alla periferia della ricchissima Como, la palazzina al 45 di via Bernardino da Siena ha - anzi, avrebbe - in pancia 18 appartamenti per persone bisognose e certamente non facoltose. Bene, di questi, soltanto 10 sono effettivamente abitati. Ma dalla decina ne vanno tolti due: entrambi - cosa nota anche alla stessa amministrazione - occupati abusivamente, in un caso da una famiglia con bimbi piccoli. Per quanto riguarda gli altri 8 alloggi comunali, hanno tutti la porta d'ingresso murata con mattoni e calce a vista. In alcuni casi, ossia davanti agli ingressi sbarrati più di recente, all'inizio dell'estate, si trovano ancora passeggini, biciclette da bimbi, televisori e vestiti, piantine rigogliose.


Non basta. Ma il resto lo aggiunge l'assessore al Patrimonio del Comune, Marcello Iantorno: "Complessivamente, gli appartamenti inagibili sulle tre palazzine comunali della via (le altre 2, identiche ala prima, sono ai civici 45/A e 47) sono 28. Per 15 si è resa necessaria la muratura, per 3 la posa di pannelli agli ingressi e per gli altri 11 basta la porta". 
E' scrupoloso nella verifica dei dati, l'assessore Iantorno. E al telefono non ho avuto cuore - per così dire - di riferirgli cosa mi avevano detto i fieri residenti della palazzina poche ore prima. Storielle tragicomiche come quella del cancello d'ingresso tolto 3 mesi fa e mai rimesso, quella delle luci rotte ma troppo alte per essere cambiate, dei giardini interni come giungle, delle cassette delle lettere comprate a spese degli inquilini e così via.


Eppure, mi è bastato l'imbarazzo percepibile e credo davvero sincero dell'assessore per non infierire. La telefonata si è chiusa con la promessa che nella palazzina sarà presto ristabilita la legalità e che qualche intervento si farà ("anche se soldi non ne abbiamo mai abbastanza, dovrebbe aiutarci la Regione").
Lo riferirò agli abitanti della palazzina con 8 porte murate. Faranno finta di crederci, ancora una volta.


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