domenica 31 agosto 2014

Invidie, mail rancorose, riunioni di vertice: il silenzio del Pd avvelena il duello Livio-Gaffuri


Stamattina si è tenuta una riunione ai massimi vertici del Partito Democratico comasco per la candidatura a presidente della "nuova" Provincia. E' finita con una sorta di via libera allo "scannatoio libero" tra il sindaco di Olgiate Comasco, Maria Rita Livio, e il primo cittadino di Albese con Cassano, Alberto Gaffuri.

In sostanza, la segreteria provinciale del partito guidato da Savina Marelli (ma risulta fossero presenti anche i potentissimi Mauro Guerra, Chiara Braga e Luca Gaffuri) ha deciso che saranno gli eletti del Pd sul territorio, cioè chi andrà materialmente a votare il 12 ottobre prossimo per eleggere il successore di Leonardo Carioni e il consiglio provinciale, a decidere chi dovrà essere il candidato ufficiale del partito di Renzi.
Un procedimento che, se vogliamo, è corretto e assolutamente democratico: coinvolge la base, gli elettori stessi della futura Villa Saporiti e promette di adeguarsi alla volontà maggioritaria.

Vista da un altro punto di vista, però, questa sorta di non-decisione che affida la scelta del nuovo presidente al fattore numerico, pare tanto - come si accennava - un via libera allo scontro senza tregua tra le due componenti in lizza (l'ala ufficiale del partito in gran parte "bersaniana che sta con la Livio e il fronte "civico" dei sindaci senza tessera che appoggia in molte zone il renziano Alberto Gaffuri). 

Comunque vada a finire - prendendo per buona la tesi che sarà il territorio a decidere e non la segreteria regionale che pure pare pendere dalle parti di Albese con Cassano - il rischio di assitere ad almeno una decina di giorni di veleni e tensioni nel Pd pare alto. I due freschissimi tweet di Gaffuri con cui il sindaco parla di "invidia e paura che soccombono davanti a coraggio e condivisione" e di "mail cariche di rancore" sembrano avvalorare questa prospettiva. E, soprattutto, fanno balenare l'idea di un partito capace di trasformare un fisiologico duello per una carica importante in una velenosa guerra sotterranea nel rumoroso silenzio della segreteria provinciale. Se non fosse per l'inesistenza assoluta del centrodestra, almeno finora, in questa partita, verrebbe quasi da chiedersi se il Pd non si diverta a mettere a rischio elezioni già vinte.

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