venerdì 29 agosto 2014

Il pretore svizzero che fa risplendere l'onore siciliano di un comasco d'adozione (contro la Lega ticinese)


Un pretore ticinese ha deciso che l'onore di un comasco d'adozione, nativo siciliano, è più limpido di alcune tremende accuse svizzere al 100%.
L'onore in questione è quello dell'antropologo di chiara fama Francesco Paolo Campione, ora stabilito oltreconfine ma con saldissime radici familiari ancora sul Lario (il fratello, Dario, è redattore al Corriere di Como, volto di Etv e assessore a Porlezza). Campione da tempo è anche direttore del Museo delle Culture di Lugano e quasi da subito - proprio per le orgogliose radici italiane - è finito nel mirino della Lega dei Ticinesi. Dal partito fondato dallo scomparso Giuliano "Nano" Bignasca, nel corso degli anni, sono partite accuse di ogni tipo nei confronti del direttore del Museo delle Culture. Nel lancio delle invettive, si è distinto particolarmente Lorenzo Quadri, zazzera bionda, somatica ariana, ticinese doc ma soprattutto politico e direttore responsabile del Mattino della Domenica, il giornale della Lega ticinese.

Campione l'italiano, in alcuni virulenti articoli, si è visto accusato di clientelismo e - testualmente - "di intrallazzare oltreconfine", ovvero con il suolo patrio e tricolore. Inutile ribadire che - al di là delle critiche di merito sulla gestione culturale del museo - le origini del direttore hanno esacerbato in più occasioni i toni.
Ebbene, il 25 agosto scorso, il pretore ticinese a cui Francesco Paolo Campione si era rivolto per tutelarsi, ha stabilito che "l'accusa di clientelismo lede gravemente il suo onore", per di più "senza (palesemente) il sostegno di alcun motivo giustificativo".

"La stessa conclusione vale per l'affermazione d'intrallazzare oltreconfine - ha proseguito il pretore svizzero - poichè il concetto di intrallazzo ha la medesima capacità di lesione dell'onore". Motivazioni che hanno dunque convinto il pretore ad accogliere parzialmente la petizione promossa dal direttore del Museo delle Culture nei confronti di Quadri (che, tecnicamente, per il diritto d'oltrecofine risulta "ammonito") e dell'editore del "Mattino della Domenica" (giornale che dovrà pubblicare la sentenza una volta passata in giudicato, ovvero dopo possibili ricorsi del leghista svizzero).
La seduta, per ora, è tolta. L'onore italiano - e molto comasco - sventola alto sul suolo ticinese.



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