mercoledì 27 agosto 2014

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso: la Ztl di Como non si tocca


Aggiornamento 27 agosto 2014
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso per la sospensiva della Ztl di Como, che per ora resterà esattamente come realizzata dal Comune. 

Di seguito il post del 17 agosto dove si elencavano le ragioni dei ricorrenti. Ad ogni modo, la "partita", per considerarsi chiusa, dovrà attendere il giudizio sul merito dei ricorsi. Comunque andrà, non sono più possibili altre azioni in sedi diverse per cancellare o modificare i provvedimenti adottati dalla giunta di Palazzo Cernezzi. Che, quindi, per ora, conduce con un secco 2-0 (TAR compreso). 

Il 26 agosto prossimo il piccolo esercito di commercianti, residenti e associazioni contrario alla nuova Ztl di Como tenterà di dare l'ultima spallata al provvedimento.
La falange di irriducibili sarà guidata al Consiglio di Stato dal temibile avvocato Mario Lavatelli, uno che - per dire - ha appena dimostrato che il mega tunnel di Pusiano non reca alcun danno alle case circostanti (a dispetto delle foto di pareti e soffitti crepati portate in aula da 18 abitanti).

Ma su quali basi il legale porterà avanti le istanze popolari contro il provvedimento di Palazzo Cernezzi, del quale si chiede l'annullamento negato in prima battuta dal Tar?

In sintesi, con questi argomenti: l'allargamento della zona pedonale è stato realizzato dalla giunta senza criterio, come dimostra l'indizione soltanto successiva dei bandi per la riqualificazione delle piazze coinvolte; la grave mancanza di un accordo preventivo con le società di trasporto pubblico, con Asf che, anzi, dal 9 giugno scorso, ha ridotto le linee che transitano dalla città murata del 38%; la soppressione di molti parcheggi, che sarebbe andata tutta a danno dell'accessibilità al centro di Como e avrebbe determinato un calo di affari potenzialmente irreparabile ai negozi; i dati 2013 della Camera di Commercio (grafico in alto) confermerebbero questi timori segnando un calo del 4,1% del fatturato per i piccoli negozi di tutta la città (dato regionale al 3,2%, ma va sottolineato che al momento dello studio la Ztl non era ancora in vigore); la carenza generale di posti auto, aggravata dal nuovo provvedimento di accesso ristretto al centro senza facilitazioni alternative, fatto che avrebbe creato una generale limitazione alla libertà di movimento ai cittadini e operatori economici.

Ognuno si faccia meglio la propria idea leggendo il documento integrale in pdf. Appuntamento in aula il 26 agosto per il verdetto finale.


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