Oggi è giornata di temi economici. Ma anche di notizie, visto che dal bilancio preventivo 2014 della Camera di Commercio ne spuntano addirittura tre.
Per analizzare al microscopio le cifre dell'ente economico del territorio vi rimando al documento integrale. Ma qualcosa posso anticipare. La prima riguarda le attese per il conto economico della Camera di Commercio: per l'anno in corso, l'attesa è di una chiusura di bilancio con un passivo di circa 560mila euro. Un segno negativo, ma va dato atto a via Parini di aver sensibilmente ridotto il rosso negli ultimi 12 mesi, visto che soltanto nel 2013 era un milione.
La seconda notizia riguarda l'addio definitivo a ogni progetto di campus. Nello stesso documento di cui sopra, infatti, trovate questo passaggio testuale in merito al milione di euro stanziato a favore del progetto di un super ateneo al San Martino, naufragato con la mancata concessione del finanziamento di 7 milioni della Fondazione Cariplo: "Allo stato risulta quindi opportuno procedere a una focalizzazione delle priorità strategiche, assumendo consequenziali decisioni circa l'eventuale ridestinazione delle risorse". Un peccato per i sognatori di un campus all'americana a Como, ma oggettivamente un esercizio di sano realismo da parte della Camera di Commercio di Como.
Va invece capito meglio, molto meglio, il progetto di mettere sotto un unico tetto, tramite fusione societaria e di strutture, UniverComo (teorico soggetto gestore della pratica universitaria, in realtà ormai pressoché inutile in quel senso) e il Centro Volta, sotto il vessillo dominante della prima sigla. Infatti, proprio per raggiungere questo obiettivo unitario, il milione originariamente destinato ad alimentare il campus verrebbe destinato unicamente al rafforzamento patrimoniale di UniverComo. Un'ipotesi tutta da valutare da un punto di vista tecnico, utilitaristico ed economico ma anche simbolico, visto che la razionalizzazione delle strutture e l'unificazione dei soggetti sembra pendere tutta a favore di UniverComo.
Va invece capito meglio, molto meglio, il progetto di mettere sotto un unico tetto, tramite fusione societaria e di strutture, UniverComo (teorico soggetto gestore della pratica universitaria, in realtà ormai pressoché inutile in quel senso) e il Centro Volta, sotto il vessillo dominante della prima sigla. Infatti, proprio per raggiungere questo obiettivo unitario, il milione originariamente destinato ad alimentare il campus verrebbe destinato unicamente al rafforzamento patrimoniale di UniverComo. Un'ipotesi tutta da valutare da un punto di vista tecnico, utilitaristico ed economico ma anche simbolico, visto che la razionalizzazione delle strutture e l'unificazione dei soggetti sembra pendere tutta a favore di UniverComo.
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