No, non sono due fotografie di paesi lontani. Sono due fotografie scattate stamane a poche decine di metri di distanza.
Il cartello è stato affisso nella notte sull'ormai arcinoto palo di legno issato dentro un pozzetto da fogna, all'imbocco di viale Geno (cliccando qui, tutta la storia). Immagino che l'autore sia un comasco orgoglioso e speranzoso che la città non affondi nel degrado. L'altra immagine ritrae i bagni pubblici che stanno esattamente alla fine della passeggiata. L'inizio e il punto terminale di uno dei tratti (teoricamente) più incantevoli di Como.
L'accostamento tra la speranza disperata di chi ha affisso il cartello al palo e quell'immondo sudiciume che chissà quanti turisti ha accolto è violento, lo so bene.
Ma riflettete: non è ancora più violenta la realtà che vi circonda?
secondo me, di questi bagni, il comune ha dimenticato pure l'esistenza....
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