Un altro muro - questa volta umano, fatto di cultura e non di cemento - rischia di abbattersi su un'altra giunta.
A differenza del 2009, il lungolago e le sue paratie "maledette" non c'entrano. Il cuore di questa vicenda è una fotografia che nell'arco di poche ore - in un sabato di fine agosto, per di più - ha avuto il potere di scatenare un terremoto. Silenzioso, per ora. Eppure avvertito nitidamente da centinaia di comaschi.
L'immagine in questione è quella in alto, ormai già celebre e scattata da una persona presente all'incontro di Parolario del 30 agosto con lo scrittore, alpinista e scultore Mauro Corona assieme al giornalista Davide Cantoni. Ebbene, dopo i primi presentimenti, quell'appuntamento ha come rotto gli argini invisibili che contenevano un'ingiustizia e un'assurdità al tempo stesso. Ovvero (come ho scritto qui) la decisione presa dall'assessore alla Cultura del Comune di Como, Luigi Cavadini, di relegare la più importante manifestazione culturale della città e non solo, Parolario, nelle nobili ma più che anguste sale di Villa Gallia. E questo soltanto perché l'assessore ha voluto a tutti i costi traslare la mostra annuale organizzata dal Comune, quest'anno "Ritratti di città", dal classico periodo primaverile a un rischiosissimo fine giugno-metà novembre (risultato: 160 visitatori al giorno finora), sfrattando da Villa Olmo gli incontri culturali di fine estate. Forse la folla non sarebbe stata contenuta nemmeno nella sede del 2013: ma piuttosto che restringere ancora lo spazio vitale, e per di più all'ultimo minuto e in modo pasticciato, non si poteva programmare con largo anticipo come favorire in tutti i modi l'espansione dell'evento clou dell'estate?
Infatti, ciò che in molti sussurravano da mesi, ieri si è mostrato in tutta la sua forza: alla prova dei fatti, Villa Gallia si è confermata totalmente inadeguata a ospitare eventi culturali prestigiosi e partecipati come quelli di Parolario. .
Lo dimostra (oltre al tweet di Parolario qui sopra) la necessità, sabato pomeriggio, di improvvisare l'incontro con Mauro Corona nei giardini della villa, all'aperto, poiché la sala prevista non sarebbe mai riuscita a contenere senza disagi e in sicurezza le oltre 600 persone del pubblico (cifra, peraltro, che la mostra a Villa Olmo raggiunge in 4 giorni e non in 2 ore).
Per fortuna il tempo ha tenuto. Ma la vicenda ha proseguito la sua corsa anche dopo la fine dell'evento. E se la stessa associazione organizzatrice e l'assessore alla Cultura della Regione, Cristina Cappellini, hanno contribuito a diffondere via social network il concetto espresso in questo blog sulla prove del fallimento della politica culturale del Comune, un consigliere comunale di Como, Marco Butti, ha chiesto espressamente le dimissioni dell'assessore Cavadini: "L'immagine scattata a Parolario (sempre quella in alto, ndr) merita un solo titolo. Ovvero le dimissioni dell'assessore alla Cultura".
Nei prossimi giorni, a Villa Gallia, sono previsti altri incontri di grandissimo rilievo (qui il programma). Il rischio di altre persone ammassate in salette belle ma piccole e inadeguate è altissimo. Il rischio che una pessima gestione amministrativa frustri gli sforzi sovrumani di alcuni volenterosi privati e offuschi l'immagine di Parolario è incalcolabile. Ma soprattutto, se alla prossima sala sovraffollata il meteo rispondesse con pioggia e vento, come è capitato sovente quest'estate, chi risponderà di Villa Olmo semivuota negli stessi istanti?
Leggi anche: Questa foto parla da sola. La politica culturale del Comune ha fallito
Leggi anche: Questa foto parla da sola. La politica culturale del Comune ha fallito
Oggigiorno i nostri politici hanno la stessa difficoltà a pronunciare le due parole "mi dimetto" che aveva Fonzie nel chiedere "scusa"
RispondiEliminaIneccepibile.
RispondiEliminaMa siamo sicuri che non si sia cercato di proporre sedi alternative tali da "favorire in tutti i modi l'espansione dell'evento clou dell'estate" e che alla fine la scelta di villa gallia non sia stata fatta proprio dagli organizzatori pur conoscendone tutti le dimensioni (peraltro non molto più piccole di villa olmo, come dimostra la gente in eccesso rimandata a casa l'anno scorso in occasione dell'incontro con severgnini) ?
RispondiEliminaIo ne sono abbastanza sicuro. Ma se lei - o chiunque altro - avesse informazioni verificate sull'ipotesi che propone, ne darei conto immediatamente. A presto.
RispondiElimina