Alla fine, denunciare lo stato di incredibile degrado che affligge l'ingresso di viale Geno - soprattutto tramite l'azione civica di Luigi Moresi, di cui ho dato ampiamente conto - è servito. Leggete con quale rabbia è intervenuta ora Confcommercio sul caso sollevato dal blog.
"Continuiamo a parlare dell'immagine della città ma mancano gli elementi base di quel decoro cittadino che dovrebbe caratterizzare Como - ha scritto in una nota ufficiale il direttore dell'associazione, Graziano Monetti - E' la cura dei dettagli che rende veramente bella e accogliente una città. Il caso dell'ingresso di viale Geno è uno dei tanti esempi: il cubo di cemento che assomiglia tanto a un pozzetto per le condutture delle fogne, posto proprio sullo spartitraffico all'ingresso del viale, con tanto di palo di legno infilzato storto che sorregge un cavo volante dell'Enel, è un'offesa al decoro urbano e indice di mancanza di attenzione e cura".
Le domande che arrivano subito dopo, dovrebbero bussare a qualche porta importante:
"Possibile che sia stato
permesso il posizionamento di un palo proprio in una delle zone più turistiche?
Possibile che nessuno si sia accorto che il palo è storto e forse anche
pericolante? Il complesso di quell’area
grida vendetta perché oltre al cubo di cemento con palo infilzato in
bellavista, poco più indietro c’è una cabina verde abbandonata sulla sinistra
del viale e i distributori di biglietti mai usati e ormai fatiscenti.Stiamo parlando di una delle
aree maggiormente frequentate dai turisti e già segnata dagli eterni lavori sul
lungolago".
Sarebbe sufficiente fare
attenzione a questi dettagli, per esaltare la bellezza innata del lago e di Como
e dare una reale sensazione di accoglienza agli ospiti, secondo Monetti.
"Quel palo storto andrebbe
semplicemente sostituito con qualcosa di più adeguato – chiude Monetti - Non stiamo parlando di grandi interventi, non
sono necessarie tante risorse. Altrimenti l’impegno e le
risorse messe in campo da chi come il nostro associato Luigi Moresi e la
Confcommercio di Como si prodiga per rendere meno sgradevole l’impatto di quel
cantiere viene totalmente vanificato. L’esempio è il telo di
copertura verde messo a nuovo dall’amico Moresi nella zona dei giardini
pubblici che ha migliorato decisamente l’impatto estetico, ma dove, purtroppo,
spicca sul porfido una antiestetica striscia di cemento grigia. Auspichiamo dunque che
l’amministrazione comunale intervenga e che via sia maggior attenzione e si
intervenga celermente, soprattutto in vista dell’ormai imminente Expo di
Milano".
Sarebbe bello fare una class action contro i fautori di questo scempio,un buon avvocato d' ufficio alla Corte Europea.Cancellare la bellezza a persone che in questi anni non hanno più potuto usufruire della passeggiata che per tutta la loro vita li ha accompagnati.La Grande Bellezza,tolta ai loro occhi solo per egocentrismo di una persona,il grande burattinaio.Il nome è inutile farlo,questa persona ancora adesso occupa un posto di spicco,senza avere la capacità e la credibilità,la politica permette queste cose.In Italia si sente dire spesso il ministro ha detto,ha detto cosa..? Magari è un filosofo e si pronuncia sulle staminali.Orrori che minano la tenuta del nostro bel paese
RispondiEliminapurtroppo schifezze simili sono presenti con abbondanza in città. in piazza volta c'è un lampione privo di proiettore da anni; le mura sono quasi nascoste dai rampicanti... facciamo un elenco?
RispondiEliminaLa realtà è sotto gli occhi,io penso che i turisti abbiano portato al loro Paese tante belle immagini per farsi tante risate alle nostre spalle.Il lampione che segnali è all' inizio partendo dalla Funicolare vicino alla villa bianca appena restaurata,se lo segnali ti dicono che devono sostituire tutto l' impianto, urp@comune.como.it
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