Come molti di voi ricorderanno, la grande mostra organizzata l'anno scorso a Villa Olmo dal Comune di Como totalizzò meno di 17mila visitatori complessivi (su 50mila attesi) e lasciò nella casse pubbliche un buco di oltre 200mila euro.
Quest'anno, la seconda "puntata" del programma triennale ipotizzato dall'assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, è stata inaugurata lo scorso 28 giugno e terminerà il 16 novembre. Il cuore dell'esposizione è l'immagine della città (non per nulla il titolo è "Ritratti di città") interpretata nel corso dell'ultimo secolo da una serie di grandi artisti (da Balla a Boccioni passando per De Chirico e altri). Il numero di ingressi alla fine di luglio era ben poco incoraggiate, soprattutto per i conti della società milanese - la Sae Comunicazione integrata - che ha ottenuto la gestione totale dell'evento: poco più di 150 persone al giorno (e l'agosto piovoso non promette impennate clamorose, a mio avviso). Bene, in questo quadro - e con il rammarico nel cuore perché la mostra in sé è certamente ben fatta - vi faccio una domanda: è possibile curare la promozione in questo modo?
Qui sotto, per esempio, abbiamo un manifesto della mostra affisso (dai privati? dal Comune?) in piazza Camerlata. Bene, punto di grande passaggio direte voi. No, perché sapete su quale lato della piazza affaccia il cartellone? Su quello cieco, con il piccolo grattacielo di fronte e segnatamente sulle vetrine vuote di un negozio di divani chiuso da settimane.
Andiamo avanti. Questo qui sotto è un altro dei pochi manifesti rintracciabili sulle grandi vie di comunicazione in entrata verso Como. Siamo a Montano Lucino, poco prima del rettilineo che conduce al Bennet, al confine con Como. Anche qui, l'idea non sarebbe male: su quell'arteria passano migliaia di persone al giorno. Ma sapete dove affaccia il manifesto appeso sul lato sinistro di una pensilina del bus? Non all'interno della struttura, dove si fermano le persone. E nemmeno sul fronte della strada. Bensì all'esterno della pensilina, su un angusto passaggio "murato" dall'elegante e maestosa laterale livrea di una grande edicola. Angolo morto, dunque. Di nuovo. Dunque, un suicidio comunicativo che difficilmente potrà alimentare gli ingressi a Villa Olmo.
Ah, a proposito di Villa Olmo. E' vero che lungo via Borgovico, proveniendo da Cernobbio, svetta un grosso totem di segnalazione della mostra e che tra inizio e fine della Napoleona ci sono un paio di manifesti e il "caramellone" promozionale. Ma sul cancello di ingresso del parco non c'è nemmeno un misero volantino della mostra. Stamattina alle 10, però, come testimonia la foto in alto, in vista della raccolta dei rifiuti posticipata da Ferragosto, una montagna di rifiuti unti e maleodoranti accoglieva con un certo orgoglio i potenziali amanti di quadri e natura.
Viva l'arte.
sono tristi segnali della cecità dei nostri amministratori. la città intera è in queste condizioni. sporca, dimessa, trasandata. pensano di risolvere tutto con 4 tavolini rachitici ai portici plinio. però piazzano transenne da cantiere a delimitare la strada e non rimuovono quelle ridicole e mal messe fioriere che dividono piazza duomo dalla via....
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