Qui c'è "puzza" di Patria, anche se verrebbe quasi da esserne contenti visto il finale glorioso della travagliata storia del piroscafo tornato ora a solcare il Lario.
Purtroppo, però, in questo momento l'accostamento delle vicende che interessano il gemello "Concordia", classe 1926, ricordano soltanto la fase peggiore della prima vicenda. L'altro gioiello della Navigazione Laghi, infatti, è desolatamente fermo dall'ottobre 2011, quando la società decise di cambiare (anche per obblighi di legge) le caldaie. L'appalto, dopo oltre un anno rispetto al fermo dell'imbarcazione, venne aggiudicato - a causa qualche lungaggine e peripezia burocratica - all'azienda Vemar di La Spezia. I lavori, però, iniziarono soltanto nell'agosto del 2013, salvo bloccarsi già 8 mesi dopo, nell'aprile 2014. E, da allora, rimanere congelati per l'inizio dell'immancabile calvario legal-burocratico (risoluzione del contratto con la ditta, nuova gara ecc). In questo quadro fosco, l'unica notizia certa sul futuro del "Concordia" è che pochi giorni fa, sul sito della Navigazione Laghi, è apparso un breve comunicato per dare conto che una gara d'appalto da 346mila euro per il completamento lavori è andata deserta.
Purtroppo, però, in questo momento l'accostamento delle vicende che interessano il gemello "Concordia", classe 1926, ricordano soltanto la fase peggiore della prima vicenda. L'altro gioiello della Navigazione Laghi, infatti, è desolatamente fermo dall'ottobre 2011, quando la società decise di cambiare (anche per obblighi di legge) le caldaie. L'appalto, dopo oltre un anno rispetto al fermo dell'imbarcazione, venne aggiudicato - a causa qualche lungaggine e peripezia burocratica - all'azienda Vemar di La Spezia. I lavori, però, iniziarono soltanto nell'agosto del 2013, salvo bloccarsi già 8 mesi dopo, nell'aprile 2014. E, da allora, rimanere congelati per l'inizio dell'immancabile calvario legal-burocratico (risoluzione del contratto con la ditta, nuova gara ecc). In questo quadro fosco, l'unica notizia certa sul futuro del "Concordia" è che pochi giorni fa, sul sito della Navigazione Laghi, è apparso un breve comunicato per dare conto che una gara d'appalto da 346mila euro per il completamento lavori è andata deserta.
E, a conti fatti, secondo le stime della stessa Navigazione, difficilmente - anche nella migliore delle ipotesi - il "Concordia" potrà tornare a navigare prima fine 2015.
Un vero peccato, anche perché le foto che ritraggono il piroscafo malinconicamente spoglio e acciaccato all'attracco di Dervio fanno sembrare preistoria il 2010, quando George Clooney, Elisabetta Canalis e un centinaio di amici "vippissimi" lo noleggiarono per una gita all'Isola Comacina tra musica e champagne. E ancor più lontano il 2005, quando Gianluca Zambrotta festeggiò la nozze con Valentina. Ma soprattutto riempiono di malinconia (e talvolta di rabbia) i tantissimi appassionati del settore che non hanno fatto quasi tempo a festeggiare la rinascita del "Patria" e già devono fare i conti con il gemello paralizzato.
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