Il Tempio Voltiano non crollerà, ma l'intonaco potrà cadere ancora dai soffitti (e il Comune non capisce perché). Risultato: la sala già oggetto dei distacchi resterà chiusa ancora per un bel po'.
Quantomeno, si sono concluse nei giorni scorsi le prime indagini chimico-fisiche, disposte a seguito del distacco dell'inizio di luglio. La Ditta Tecnoindagini s.r.l. di Cormano ha analizzato gli intradossi dei solai con il metodo "Sonispect", comprendente un’analisi termografica, la battitura manuale e una diagnosi strumentale; la stessa impresa ha altresì analizzato l’intradosso della cupola e la stabilità dei singoli rosoni (l’indagine, in pratica, ha riguardato anche l’interno della cupola e gli elementi decorativi della cupola). L’Università degli studi dell’Insubria, infine, ha effettuato delle indagini chimico-fisiche sui campioni di intonaco distaccatisi.
Quantomeno, si sono concluse nei giorni scorsi le prime indagini chimico-fisiche, disposte a seguito del distacco dell'inizio di luglio. La Ditta Tecnoindagini s.r.l. di Cormano ha analizzato gli intradossi dei solai con il metodo "Sonispect", comprendente un’analisi termografica, la battitura manuale e una diagnosi strumentale; la stessa impresa ha altresì analizzato l’intradosso della cupola e la stabilità dei singoli rosoni (l’indagine, in pratica, ha riguardato anche l’interno della cupola e gli elementi decorativi della cupola). L’Università degli studi dell’Insubria, infine, ha effettuato delle indagini chimico-fisiche sui campioni di intonaco distaccatisi.
Le analisi hanno rilevato l’assenza di fessurazioni e di segni di infiltrazione provenienti dalla copertura; l’intonaco caduto (il crollo ha trascinato con sé anche gli stucchi realizzati nel 1927 su progetto diFederico Frigerio) presenta uno spessore quasi costante di circa 4 centimetri; nelle porzioni associate agli stucchi, l’intonaco sembra costituito da 3 strati realizzati con lo stesso composto, ma per la maggior parte è monostrato (si tratta di intonaco di calce piuttosto povero di legante, che si sgretola al tatto, e con diversi calcinaroli all’interno); l’assenza di problemi strutturali della cupola e dei suoi elementi decorativi. "Dalle indagini emergono due dati significativi - spiega l’ingegner Antonio Ferro, direttore dell’area Opere Pubbliche del Comune di Como - Il primo è che sono state rilevate altre parti di intonaco in fase di distacco. Il secondo che non è stata riscontrata una presenza significativa di sali solubili nelle malte analizzate. Non è, pertanto, ad oggi evidente una causa esplicita che possa aver causato il distacco dell’intonaco e non sussistono le condizioni per poter escludere che lo stesso episodio possa ripetersi".
"Si pone quindi il problema non solo di come ripristinare la parte oggi staccatasi - ha aggiunto Ferro - ma anche di individuare la metodica più corretta per prevenire ulteriori distacchi. Siamo di fronte ad un caso estremamente particolare che sfugge a soluzioni di intervento consolidate nella prassi e proprio per questo dovremo valutare insieme alla Soprintendenza e con il loro aiuto, i futuri interventi"
"Ci sarà bisogno dei migliori esperti e delle migliori innovazioni tecnologiche - aggiunge l’assessore all’Edilizia Pubblica Daniela Gerosa - La volontà è riaprire quanto prima al pubblico tutto il piano. Del resto il Tempio Voltiano è uno dei monumenti simbolo della nostra città". Attualmente, con biglietto ridotto (2 euro), si può visitare solo il pianterreno dell’edificio.
Ps: è del tutto evidente che ho preso tali e quali dal comunicato del Comune le parti tecniche della vicenda. Non avevo il traduttore automatico in qualcosa di più comprensibile, scusate.
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