Sì, quell'uomo che ogni mattina chiede monetine al semaforo di via Grandi, all'imbocco di viale Innocenzo, ha veramente la gamba così. Completamente girata all'indietro, in una posizione assolutamente e incredibilmente innaturale.
Tecnicamente, il questuante - che non so se sia corretto definire con il termine generico di "zingaro" - è storpio. Immagino che qualcuno avrà già chiuso la pagina indignato bollandomi come razzista o facile sensazionalista. Concetti che non mi appartengono. E' un peccato, quindi, che tu te ne sia andato o andata senza finire queste poche righe. Altrimenti, prima di dirmi "vergogna!", saresti potuto o potuta andare oltre quel ginocchio piegato. E avresti potuto rispondere alle domande che per me restano un mistero: una persona così, così profondamente ferita nella carne, che chiede l'elemosina al semaforo delle ricca Como, alle porte di Lariowood, va aiutato? E' un pericolo pubblico? Dovrebbe occuparsene la Caritas? La polizia? La politica? Nessuno?
Se tu fossi arrivato o arrivata fino a qui, sono certo che una risposta l'avresti data o almeno tentata. Io, non ci riesco. Mi fermo a quel ginocchio piegato all'indietro. Come ogni mattina al semaforo.
A me verrebbe diaporre le stesse domande per la coppia di ragazzi giovanissimi, con bimbo di pochi mesi, che chiedono l'elemosina (da parecchi mesi) davanti al cimitero in via Regina.
RispondiEliminaDomani verifico.
RispondiEliminaLi vedo passare tutte le mattine davanti al negozio (spesso entrano) e diverse clienti mi dicono che lasciano loro soldi per il bimbo.
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