venerdì 8 agosto 2014

Gaffuri, Maroni e la storia da "Gabibbo" degli ascensori alla stazione di Rovello Porro


Il consigliere regionale del Pd, Luca Gaffuri, ha depositato un’interpellanza in Regione sullo strano caso - che fa molto "Gabibbo" - dell’ascensore appena inaugurato ma inagibile alla stazione ferroviaria di Rovello Porro (la struttura che nella foto spunta dietro Roberto Maroni), con l'ovvia conseguenza di rendere la vita molto difficile a chiunque abbia difficoltà di movimento. 

Lo stesso Gaffuri rievoca la vicenda, che prende le mosse dalla faraonica inaugurazione del sottopassaggio ferroviario avvenuta nel paese lo scorso 10 maggio. 
"E’ stato realizzato il sottopasso proprio per superare le barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità della stazione e la sicurezza dei servizi ferroviari – dichiara Gaffuri – ma ad oggi gli ascensori collocati all’interno della stazione non sono mai stati attivati e risultano inservibili per consentire l’accesso dalle banchine al sottopasso alle persone con ridotte capacità motorie, ai viaggiatori che si recano in stazione con bagagli voluminosi, con passeggini e carrozzine per il trasporto dei bambini e con le biciclette da trasbordare sui vagoni. L'unico modo per accedere dall’edificio della stazione alla banchina sul lato opposto dell’impianto ferroviario è quello di attraversare il passaggio a livello veicolare". Secondo Gaffuri, lo stesso Maroni sarebbe già a conoscenza del problema perché il 10 maggio, giorno dell’ inaugurazione, la situazione era la stessa. 

"C’è da aggiungere - conclude Gaffuri - che a seguito delle opere compiute, la stazione di Rovello Porro non è più presenziata dal personale ferroviario che in precedenza garantiva il presidio di sicurezza e prestava assistenza alla clientela. Oltre il danno pure la beffa". Nell'interrogazione Gaffuri domanda se “il perdurare della mancata attivazione degli ascensori non costituisca possibile causa di revoca dei finanziamenti regionali concessi. Finanziamenti che ancora non si sa a quanto ammontano e che ci auguriamo che con l’interpellanza vengano resi noti”. 

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