venerdì 1 agosto 2014

Como, primo agosto 2014: vi arrabbiate per la foto con il passeggino o per lo spettacolo indegno?



Questo post vi dividerà (come accaduto per questo, finora il più letto del blog). Vi dividerà in 2 gruppi: coloro che contesteranno la consigliera comunale di Forza Italia, Anna Veronelli, autrice di 4 scatti sui 5 di questa pagine (l'ultimo in fondo è apparso oggi sulla pagina Facebook del sindaco Lucini); e coloro che invece sposeranno soprattutto il messaggio veicolato delle sue immagini, cioè la battaglia per denunciare una raccolta differenziata che a 2 mesi esatti dall'entrata in vigore fa ancora a pugni con il decoro urbano.

Le opinioni possibili sono dunque soltanto un paio: sbaglia, la Veronelli, a postare foto sue e di suo figlio accanto a montagne di rifiuti e cartoni esposti in pieno giorno, nel caso specifico venerdì, tra le 17.30 e le 19, nel cuore dell'estate, in piena Como turistica (le foto sono scattate in zona Borghi-via XX Settembre-via Milano). Oppure ha ragione la Veronelli perché fa il suo dovere di rappresentante eletta dai comaschi: segnala, da mamma, con fotografie anche di impatto molto forte, un problema grosso e irrisolto, che tocca anche centinaia (migliaia?) di altre madri comasche con bimbi piccoli.


Al di là delle correnti di pensiero, comunque, mi permetto di porre una domanda di fondo probabilmente valida per tutti: questo è davvero l'aspetto definitivo di Como a cui bisogna soltanto abituarsi dopo l'attivazione della differenziata?

3 commenti:

  1. Beh, in parte bisogna abituarsi. Qui a Cantù differenziamo da un decennio almeno, e al mattino capita ancora di vedere i sacchi sui marciapiedi. Da una parte ci sono i furbetti del condominio, dall'altra gli inevitabili problemi di una raccolta porta a porta in mezzo al traffico.
    Complessivamente direi che è un piccolo prezzo da pagare, perché l'alternativa è lo smaltimento indiscriminato e inquinante. Poi è giusto ottimizzare, migliorare, ma senza pretendere che i rifiuti diventino invisibili.

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  2. La Veronelli può fare a meno di usare il figlio per la sua battaglia. C'è chi li porta ai centri commerciali e chi tra i rifiuti. Vittime dei genitori prima che della società e dei suoi indecorosi rifiuti urbani. Peccato che non aveva figli la Veronelli ai tempi del muro della sua giunta. Chissà se li lo avrebbe portato il pargolo.

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  3. C'è da dire che la signora V. non è molto alta (eufemisticamente)... e quei mega cartoni appaiono ancora più imperiosi.

    Il VERO problema, per i poveri bambini odierni, è però l'insopportabile inquinamento veicolare, a ogni ora del giorno! Auto e CAMION che sgasano con revisioni prese chissà dove e con quali sotterfugi...

    Grazie dello spazio concessomi.
    R.N.

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