mercoledì 24 settembre 2014

Case comunali: centinaia di morosi, buco milionario, sfratti. Il dossier shock e la guerra Magatti-Iantorno


C'è un dossier realizzato dagli uffici del Settore Patrimonio di Palazzo Cernezzi dietro il gelo polare artico che separa in queste settimane l'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti, e il collega di giunta Marcello Iantorno.

Il nodo, essenzialmente, è l'esito del vastissimo lavoro di ricognizione appena terminato dagli uffici che dipendono da Iantorno sulla situazione degli appartamenti comunali (circa 750 più un centinaio inutilizzabili). Si tratta degli alloggi di Edilizia pubblica residenziale che vengono affidati dall'amministrazione comunale tramite graduatorie. Vi possono accedere, naturalmente, residenti che abbiano determinati requisiti e che facciano parte delle fasce più deboli della popolazione. Fin qui, dunque, tutto normale.

Il problema nasce dagli esisti dell'analisi del settore Patrimonio. I numeri dettagliati non sono ancora stati resi noti, ma la sensazione è che il buco per le casse pubbliche causate dalla morosità di chi vive nelle case Erp si sia sopra il milione di euro (ben oltre due comprendendo gli immobili di altre tipologie concessi ad altri soggetti). Il che, tra l'altro, non significa soltanto che decine - forse centinaia - di inquilini di Palazzo Cernezzi non pagano l'affitto agevolato che pure dovrebbero. Ma soprattutto che occupano alloggi di cui in città c'è grande fame sottraendoli, appunto, a persone e famiglie più bisognose.
C'è di più. 

Iantorno - da tempo nel mirino di una parte del suo stesso partito, il Pd, proprio per la gestione del patrimonio comunale - ora è intenzionato a riscuotere con le buone o con le cattive ciò che è dovuto al Comune. I modi sono due: imporre agli inquilini morosi di rientrare dei debiti, magari con soluzioni personalizzate ma da rispettare tassativamente; oppure procedere con gli sfratti per poter finalmente rientrare in possesso degli alloggi, destinarli ad altre persone e mettere fine alle morosità. Qui, però, si inserisce l'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti (Paco-Sel). Il quale non soltanto non sarebbe d'accordo sulla politica degli sfratti in gran numero, ma soprattutto da tempo reclama che almeno una quota degli alloggi gestiti dal settore di Iantorno gli venga messo a disposizione per far fronte alle numerose richieste che gli arrivano quotidianamente. Ma su questa condivisione del patrimonio, Iantorno non ci sente.
O meglio, l'assessore sarebbe anche disposto a cedere qualche appartamento al settore del collega ma non più di 20-30. E qui, al di là dei sorrisi reciproci che io ho stesso visto scambiarsi, tra i due cala il sipario.

Come finirà la contesa? La decisione ultima, come sempre, spetterà al sindaco Mario Lucini. Sia per quanto riguarda le modalità di riscossione degli affitti pregressi non pagati, sia sul fronte degli eventuali sfratti e pure per la diatriba tra i due assessorati per la gestione di una quota degli alloggi. E' questione di ore, comunque, quando il dossier di Iantorno sarà pubblico, eludere i problemi diventerà impossibile.

1 commento:

  1. I furbi paghino o vadano sotto i ponti. Chi ha davvero problemi resti, ma venga sorvegliato affinché non sperperi in altri oggetti i danari. Il buonismo non paga più da un pezzo, caro Magatti... soprattutto se a rimetterci sono i tuoi concittadini ONESTI.

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