mercoledì 24 settembre 2014

Retroscena: "Noi architetti e Pifferi volevamo donare un Museo della Luce a Como. Siamo stati ignorati"


"Eravamo pronti a realizzare e donare a Como un Museo della Luce in onore di Volta. Siamo stati ignorati".

Quello che offre Doriam Battaglia, architetto di Como, è un retroscena che, letto oggi, ha dell'incredibile vista la facilità con cui il Comune ha accettato l'opera di Daniel Libeskind proposta tramite gli "Amici di Como". Lo stesso professionista racconta come "alcuni anni fa, io e un gruppo di giovani architetti comaschi avevamo proposto la realizzazione di un Museo della Luce in onore di Alessandro Volta, per collocare la sterminata collezione di oggetti attinenti all'ingegno dell'uomo nel campo dell'illuminazione e dell'uso dell'energia elettrica. L'opera sarebbe stata donata alla collettività da Enzo Pifferi".


A leggerla così, una iniziativa veramente interessate. Finita nell'oblio. "Tutto era pronto - racconta ancora - Sponsor e disponibilità dell'area, l'ex rimessa della terza vettura della Funicolare, posta a metà strada tra Como e Brunate. Il progetto era stato inserito anche nel programma di Agenda 21, ma naturalmente non se ne è fatto nulla. Qui ogni proposta, anche la più concreta e fattibile, finisce in un buco nero dal quale non potrà mai più riemergere. Invidia? Veti incrociati? Incapacità? Boh".

Difficile concludere altrimenti il pensiero, effettivamente. Ma chissà che in questo clima non venga ripescato il progetto.


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