giovedì 25 settembre 2014

Il consigliere su Libeskind e Caradonna: "Meglio il monumento o il muro dell'odontotecnico?"


Un consigliere comunale della lista Como Civica ha diffuso una breve nota al veleno sull'ex assessore ai Lavori pubblici, Fulvio Caradonna, parlando diffusamente del monumento di Daniel Libeskind per la diga foranea.

Si tratta di Gianni Imperiali, il cui pensiero, peraltro, è stato sposato sui social network dall'assessore all'Urbanistica Lorenzo Spallino. Il cuore del ragionamento del consigliere ruota attorno a 3 cardini.

Innanzitutto, Imperiali sottolinea che "non vale il sillogismo meno Libeskind-più asfalto perché il Comune non spenderà una lira per l'opera". In secondo luogo, Imperiali invita la gente - in generale - a evitare, se possibile, commenti sull'opera dell'architetto perché per farlo bisognerebbe "almeno aver visto un paio di sue opere, che ne so, il rifacimento di Ground Zero che è straordinario o la torre del museo dell'Olocausto di Berlino per sapere di cosa stiamo parlando". Infine, la valutazione del consigliere è sul fatto che "l'architettura moderna genera polemiche" e si citano i casi del Beaubourg di Renzo Piano e della piramide di vetro di Pei. Con una sottolineatura definitiva, forse non delicatissima nei confronti gli abitanti di un paese comasco: "Polemiche a Parigi, non a Bulgarograsso".

La conclusione del ragionamento, come anticipato, include anche un paragone con il muro sul lungolago apparso nel 2009 sul cantiere delle paratie: "Forza amici comaschi, un po' di coraggio. In cauda venenum: poi, fra un paio d'anni, decideremo con il voto se ci sarà piaciuto di più il profilo dell'archistar o quello dell'odontotecnico che l'aveva preceduto". Il riferimento alla professione dell'ex assessore Fulvio Caradonna è evidente.

7 commenti:

  1. a dir la verità Gianni Imperiali è di Como Civica

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  2. Beh certo il giudizio del medico è invece un assioma tecnico-architettonico su questa questione. Forse qualcuno si dimentica che quel muro non era il muro del singolo assessore, ma il semplice schienale di una panchina che non ha visto la luce, ma che era perfettamente prevista in un progetto pubblico, che questo progetto era già nel bagaglio della coalizione che gli stessi cittadini hanno allora eletto. Pertanto è inutile addossare colpe ad un assessore (cui invece dovrebbero andare solo complimenti) quando le colpe sono degli stessi cittadini che si sono interessati a quell'opera solo quando l'anno vista in corso e non invece quando dovevano votare.

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  3. @ UN ALTRO CITTADINO, ora che facciamo? gli diamo pure un premio, all'ex assessore?

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  4. Beh, a mio personalissimo giudizio, in quegli anni vedevo meno buche, km di marciapiedi rifatti, bretelle inaugurate ecc. ora vedo solo immobilismo in quel settore. E poi non sarà certo merito, ma semplicemente esser ligio alle norme, ma 15 anni di assessorato ai lavori pubblici senza neppure una indagine per mazzette direi che parlano chiaro se confrontati con altre località ed amministrazioni... si proporrei l'Abbondino, seriamente.

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  5. Si, facciamolo Santo, già che ci siamo.

    Si ricordi che in quegli anni di soldi, nella Casse Comunali, ce n'erano almeno 10 volte di più rispetto ad oggi.

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  6. Ma io non sto parlando di soldi, ma di indiscutibili qualità di quella persona, compresa, a volte, la capacità di essere rude e duro con i cittadini (spalatura neve docet).

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