C'è un risvolto indecente nella gazzarra che ha visto protagonisti ieri a Parolario il critico Gian Paolo Serino e Selvaggia Lucarelli. Sulla pagina Facebook della seconda - tra i commenti - se avete voglia potete trovare le rispettive ricostruzioni di quanto accaduto a Villa Gallia.
Legittimo che prosegua lo scontro - in fin dei conti, la gazzarra tra due primedonne è pur sempre una notizia - e legittime anche quasi tutte le "armi" a disposizione. Ma in entrambi i lunghi scritti ci sono poche righe che, a mio avviso, dovrebbero ora far propendere i due per un più dignitoso silenzio. Tra un'accusa e una replica, tra un insulto e l'altro, Serino e la Lucarelli arrivano infatti a rinfacciarsi cosa ha fatto l'uno e cosa ha fatto l'altro durante una giornata in visita assieme ai bambini malati ricoverati all'Istituto nazionale dei tumori di Milano.
La prima a rispolverare il tema è la Lucarelli con queste parole: "(Serino, ndr) mi ha invece chiesto di partecipare a una sua iniziativa per i bambini del reparto oncologico di Milano e ho passato una mattinata con loro (lui invece non si è presentato)".
Serino replica: "Parole di cuore Satisfiction fa sì che da 3 anni uno scrittore o giornalista vada un giovedì a trovare i bimbi all'Istituto dei Tumori di Milano a leggere e disegnare con loro. Bene: Selvaggia Lucarelli, come possono testimoniare il primario e la dottoressa responsabile del reparto, è arrivata con 40 minuti di ritardo (come da testimonianza che pubblicheremo). Proprio per questo è stata l'unica a non essere riconfermata gli anni successivi, a differenza di tutti gli altri, nell'edizione 2014".
Serino, Lucarelli, ognuno di voi su quanto accaduto ieri avrà le sue ragioni e i suoi torti su cui non voglio entrare. Ma per carità, lasciate fuori i bambini malati di tumore da questa gazzarra e non innalzateli a trofeo di caccia per la buriana dell'altro giorno. Semmai, fate pace davanti a loro un prossimo giovedì d'autunno.
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