venerdì 5 settembre 2014

In Asf sta per scoppiare il "bubbone" degli autisti che si rifiutano di vendere i ticket sui bus


Attenzione, perché sulla possibilità di fare il biglietto a bordo sugli autobus urbani ed extraurbani della provincia di Como (vi interesserebbe la possibilità?), nell'azienda di trasporto Asf sta per scoppiare una bufera.

L'11 settembre prossimo, infatti, è prevista la prima riunione dopo la pausa estiva tra i vertici della società - l'amministratore delegato è Annarita Polacchini - e la rappresentanza sindacale interna guidata dal "duro" Patrizio Chiappa. Il tema sul tavolo sarà proprio quello: assegnare agli autisti il compito di fare i biglietti a bordo (a un prezzo maggiorato per gli utenti), servizio che attualmente non viene svolto sebbene sia contemplato dalle norme ufficiali di viaggio pubblicate da Asf sul sito ufficiale.

Ebbene, sentendo le due campane poco fa, il risultato è questo: l'azienda non è più disposta a transigere e non contempla nemmeno l'ipotesi che gli autisti possano dire un altro no a questo servizio. Dal canto loro, però, gli interessati sembrano compatti nell'escludere praticamente a priori (almeno alle condizioni finora prospettate dalla Polacchini) di potersi mettere a staccare ticket tra una fermata e l'altra, sebbene l'opzione sia già formalmente offerta dall'azienda ai viaggiatori. Il motivo? Secondo gli autisti - che avrebbero diritto a una piccola percentuale sul venduto, da quanto ho appreso - l'operazione causerebbe ritardi alle corse e, nelle strade più strette del territorio (in primis la Lariana, per fare un esempio) rischierebbe di creare ingorghi al traffico.
Ma Asf non ci sente: e - anche in vista di prossime gare d'appalto a cui l'azienda vorrebbe partecipare potendo offrire il servizio - intende tirare diritto e "imporre" una volta per tutte la vendita dei biglietti sul bus. Con queste premesse, tra pochi giorni si annuncia - salvo intese da qui all'11 settembre - una riunione potenzialmente esplosiva.

Il clima in tema di trasporto pubblico, peraltro, è già agitato dalla imminente ripresa delle scuole a Como. Questo perché, nel corso dell'estate, Asf - e ancora una volta gli autisti - hanno chiesto un incontro con il Comune di Como (che assieme alla Provincia ha il 51% dell'azienda) per chiedere modifiche al recente spostamento di alcune linee "di massa" al capolinea di viale Lecco. I soli 5 posti per bus ai due lati della strada, a detta soprattutto degli autisti, rischiano di essere nettamente insufficienti durante le ore di punta e quindi di creare situazioni affollate e rischiose. Palazzo Cernezzi, finora, non ha trovato alternative. E la verifica sul campo si avvicina.

2 commenti:

  1. Penso che se dessero questa possibilità il trasporto pubblico di Como avrebbe un boom. I biglietti non si sa mai dove comprarli, non si capisce quali biglietti comperare e per quali direzioni. E la gente preferisce usare la propria macchina. Il servizio dei bus fa pena, i cartelli orari sono indecifrabili e soprattutto non coerenti con gli orari effettivi. Quanti turisti usano i bus per muoversi a Como ? Ma prendere esempio dall'estero ogni tanto no ?

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  2. mi è capitato di dover comperare un biglietto sul bus, in quanto l'autista non mi avrebbe aspettato seppur ero nelle immediate vicinanze della rivendita. €2,50 un furto, perchè allora non si istallano dei rivenditori automatici come per le sigarette? si evita ogni qualsiasi discussione con gli autisti, si velocizzerebbe il servizio con il risultato ceh tutti son felici e contenti ...o no????

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