Un manager. Che non vive a Como. Ma che con una lettera al blog pone una domanda in effetti molto interessante: "Siamo sicuri che sia legale, o quantomeno morale, piazzare un vigile elettronico in via Milano senza che la strada stessa sia inclusa nella nuova Ztl?".
Chi mi scrive è Francesco Attolini, manager di un'azienda del milanese, capitato recentemente - a caro prezzo - in città per motivi di lavoro. Ecco il resoconto dalla sua penna dell'ultima tappa.
"Dopo tanti anni che non venivo a Como, mi sono recato al Palace Hotel per un incontro di lavoro. Ho chiamato prima l'hotel chiedendo se fosse incluso nella Ztl, perché oramai la maggior parte della città ha un'area a traffico limitato. Mi è stato risposto di sì, che bastava pagare il parcheggio a loro e comunicare la targa (come spesso faccio per lavoro). Noncurante dei cartelli che indicavano "ingresso ai mezzi autorizzati", sentendomi tale, sono passato da via Milano Alta. Arrivato all'albergo, ho scoperto che quella via è inaccessibile per 2 ore al giorno, dalle 7 alle 9, e che invece nella zona Ztl non sono ancora attive le telecamere (almeno nell'area per raggiungere il Palace Hotel, ndr)".
A questo punto, il manager prova a chiedere il senso di una multa da 41 euro in arrivo per il transito sotto la telecamere di via Milano in orari "proibiti" quando, nello stesso tempo, l'area a traffico limitato del centro non è videosorvegliata eppure bisogna pagare 15 euro per un posto auto all'hotel.
"Ho chiamato 2 uffici della Polizia locale perché l'assessore non era in ufficio. E in entrambi i casi mi hanno risposto come al solito: Eh, cosa le posso dire, faccia ricorso".
Ma, a questo punto, Attolini fa due conti e non ci sta.
"Non ha alcun senso logico e razionale che esista quel divieto e che non faccia parte della Ztl. Mi sono trovato a pagare 15 euro per eliminare il timore di passare inavvertitamente sotto qualche telecamera, ora riceverò un verbale (da 41 euro, ndr) e, alla fine, i 15 euro iniziali (per parcheggiare nella Ztl, ndr) sono stati spesi per niente. Adesso dovrei pure pagare 38 euro per fare un ricorso? Ma vi sembra normale che ciò possa succedere in una città all'avanguardia nel 2014?"
Infine, le domande che effettivamente si prestano a qualche riflessione ulteriore, partendo dalla considerazione che quando un "forestiero" si accorda con un albergo per sostare nella Ztl pagando, può obiettivamente essere tratto in inganno dalla sottigliezza - a lui non nota - che via Milano fa parte della Ztl soltanto "quando capita".
"I cartelli (in via Milano, ndr) saranno pure regolari, anche se non sono certo. Ma tutto mi lascia presupporre che ci sia un voluto vizio di forma per fare cassa. Forse i comaschi saranno abituati, ma chi viene da fuori non lo sa. Ho chiesto le ragioni per le quali l'amministrazione comunale ha deciso, 18 mesi fa come mi ha detto un agente dei verbali, di introdurre questo divieto e non legarlo alla Ztl. Quantomeno, se a Milano uno entra per sbaglio nell'Area C ha tempo 24 ore per pagare 5 euro e sistemare la questione. A Como non avete nemmeno questa possibilità e credo dobbiate provvedere al più presto. Credo che qualcuno in Comune sia "moralmente" perseguibile per inefficacia di gestione del bene comune e per "semina" di trappole con telecamere connesse. Non capisco se queste siano situazione gestite coscientemente, con incoscienza, per incuria o peggio ancora per fare cassa. Quindici/venti anni fa le nostre città vivevano senza Ztl e le amministrazioni locali riuscivano a far quadrare i conti, ora sono disseminate di telecamere, autovelox ovunque, le sanzioni sono enormemente aumentate, siamo tartassati da Tares, Tarsu, Tasi, Tari, ma ciò evidentemente non basta. Se pensate che i cittadini siano bancomat inesauribili, avete sbagliato a capire".
"Il divieto dalle 7 alle 9 limita fortemente chi deve andare a lavorare e inoltre, essendo il flusso di transito più elevato, ciò mi lascia indurre che il vostro orario scelto sia legato a una statistica elevata di infrazioni. Vorrei sapere quante infrazioni vengono registrate ogni giorno e perché le telecamere della "vera" Ztl sono spente". Credo inoltre che debba esserci un organo istituzionale come la Procura della Repubblica che indaghi su queste scelte delle amministrazioni. Col senno di poi cosa avrei dovuto fare? Frenare di colpo e bloccarmi sotto il cartello provocando un tamponamento? Quando si imbocca via Milano può solo proseguire per tutelare la sua incolumità e quella pubblica. Lo dico da socio effettivo di un'Associazione nazionale di una forza armata: la sicurezza stradale e la salvaguardia delle vite umane sulle strade sono battaglie a cui non si può rinunciare. Ma sono certo che quel divieto è stato creato ad hoc per per repressione lucrativa e non per fare prevenzione":
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