lunedì 1 settembre 2014

Comune e Sacaim in contenzioso. Variante paratie mai inviata in Regione, lungolago nel caos


No, non è cominciato bene il mese di settembre per il Comune di Como e il cantiere delle paratie.

Apprendo oggi, infatti, che la terza e ultima perizia di variante contenente le modifiche finali al progetto e le indicazioni sull'arredo finale della passeggiata non è mai stata inviata in Regione Lombardia per l'approvazione definitiva degli elaborati. Il cronoprogramma prevedeva la spedizione prima della pausa estiva.
E c'è di più. Palazzo Cernezzi e l'impresa che ha vinto l'appalto da 11,9 milioni (costi pubblici già saliti a 31 milioni, ndr) hanno formalmente avviato il contenzioso per alcune recriminazioni dei privati su costi e aspetti tecnici della perizia. Sacaim, in sostanza, reclama soprattutto l'aumento dei prezzi di alcuni materiali necessari a completare i lavori nel corso del lunghissimo stop in cui è incorso il cantiere (fermo da quasi 2 anni). Ciò significa che, se mai i legali del Comune riconoscessero queste ragioni all'azienda, i costi delle paratie potrebbero crescere ancora, in un vortice infinito.

Ma l'avvio del confronto tra i legali delle due parti ha ovviamente un risvolto anche sui tempi dell'opera. In più occasioni, il sindaco di Como, Mario Lucini, aveva parlato di ripresa lavori a ottobre. Una scadenza non escludibili a priori. Ma la certezza è che almeno tutto il mese di settembre servirà per dipanare la matassa economico-legale con Sacaim (peraltro, con il sindaco in vacanza fino al 12 settembre, sarà difficile una trattativa reale prima di metà mese). Poi, caso mai le parti arrivassero a un accordo (ma a quale prezzo?) la terza perizia di variante, essenziale per concludere il cantiere, sarà inviata alla Regione. Con mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia originaria. 

A quel punto, inizierà il lavoro di validazione da parte del Nucelo di valutazione della Regione stessa. Che difficilmente potrà dare un responso, né tantomeno un via libera, entro poche ore. E, a questo punto, non è allarmistico ritenere la ripresa dei lavori a ottobre come difficilissima. O forse chimerica.
La maledizione delle paratie, in sostanza, ha colpito ancora. 

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