Per la vicenda della moschea abusiva scoperta in via Turati, l'assessore al Patrimonio e alla Sicurezza, Marcello Iantorno, rischia di pagare un tributo molto alto.
Il consigliere comunale della Lega Nord, Diego Peverelli, ha infatti annunciato al sindaco Mario Lucini la sicura presentazione di una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Il motivo? Le avventate dichiarazioni dell'esponente dell'esecutivo sul caso del luogo di culto islamico apparso all'improvviso in uno stabile di via Turati, in città. Il caso scoppiò nel giugno scorso, quando alla porta della palazzina in questione apparve il cartello "Mescid piano di sotto" che tradotto significa letteralmente "Moschea al piano di sotto".
Peverelli piombò immediatamente sulla vicenda e la portò all'attenzione del consiglio comunale sottolineando come fosse altamente probabile l'irregolarità - sul piano del rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie - di quell'improvvisato luogo di culto.
Da parte sua, l'assessore Iantorno - in una articolata intervista sul "Corriere di Como" - ribattè testualmente così: "Non interverremo, ogni religione deve vedere garantito il suo diritto al culto. Inoltre non risulta che gli altri abitanti del quartiere abbiano subito alcun disagio dalla situazione. Per me le cose vanno bene così".
Sfortuna ha voluto, però, che un successivo sopralluogo della polizia locale abbia portato alla luce una situazione di irregolarità diffusa di quegli ambienti e dei lavori condotti dai proprietari all'interno senza una serie di permessi e autorizzazioni. Tanto che, il 16 luglio scorso, Palazzo Cernezzi arrivò addirittura a diffidare la proprietà dall'utilizzo della sala-moschea e avviò il procedimento sanzionatorio nei confronti dei responsabile. Atti messi nero su bianco che contraddissero in maniera evidente le affermazioni rilasciate a mezzo stampa (e mai smentite) da Iantorno.
Ora, quindi, ecco la mozione di sfiducia della Lega. "L'ho già annunciata al sindaco, la sto materialmente preparando - conferma Peverelli - Il diritto di culto qui non c'entra. Siamo in presenza dell'assessore alla Sicurezza che non interviene di fronte a leggi e norme calpestate. Una cosa gravissima".
Peraltro, il documento - che potrebbe arrivare in aula subito dopo al ripresa dei consigli comunali - sarà anche "arricchito" da contestazioni tecnico/politiche alla gestione del Patrimonio dell'assessore sostenute dal Movimento 5 Stelle e condivise molto probabilmente con i restanti gruppi di opposizione.
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