mercoledì 15 ottobre 2014
Accolta la richiesta di referendum di Rapinese su Libeskind, ora passaggio in giunta poi raccolta firme
La commissione tecnica comunale ha appena dato il via libera al quesito referendario sul monumento di Libeskind proposto dal consigliere comunale Alessandro Rapinese.
L'organismo che ha giudicato l'ammissibilità o meno del quesito che chiede di esprimere la volontà o meno dell'installazione dell'opera sulla diga foranea era composto da un consigliere di maggioranza (Andrée Cesareo del Pd), da uno di minoranza (lo stesso Alessandro Rapinese) e dal segretario generale di Palazzo Cernezzi, Antonella Petrocelli.
Ora il quesito sarà vagliato dalla giunta comunale, poi il comitato referendario dovrà raccogliere circa 4mila firme tra cittadini residenti a Como per arrivare alla giornata vera e propria del voto.
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Cioè, lo stesso Rapinese ha dovuto votare se il Referendum (da lui promosso) fosse ammissibile?
RispondiEliminaSiamo proprio alle cozze.
Nella commissione devono essere presenti un consigliere di minoranza e uno di maggioranza. Ed è prassi che uno dei due possa coincidere con il proponente. Non è un'anomalia.
RispondiEliminaPerò è curioso..
RispondiEliminaRepinese si era fatto nominare rappresentante della minoranza già in sede di valutazione del referendum ztl. E' lecito. Poi che non sia un'anomalia che giudicante e giudicato corrispondano è a mio parere discutibile.
RispondiEliminaChe sia lecito o un'anomalia non m'interessa.
RispondiEliminaDi fatto è una stronzata
È sicuramente lecito, ma mi sembra quantomeno inopportuno. Rapinese avrebbe dovuto o astenersi o dimettersi dalla commissione, lasciando spazio a un altro esponente della minoranza.
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