mercoledì 22 ottobre 2014

Libeskind in Comune cancella referendum e critici: "L'arte non si crea con il consenso e non nasce per gli architetti"


L'architetto Daniel Libeskind è arrivato alle 17.30 in Comune a Como per presentare il monumento "The Life Electric". In questo momento sta incontrando sindaco e giunta. Pochi minuti prima dell'arrivo dell'architetto, l'assessore Bruno Magatti (Paco Sel) ha lasciato Palazzo Cernezzi per partecipare a un incontro pubblico sulla sanità allo Yacht Club. Seguiremo la visita di Libeskind in diretta.


Ore 17.52 - Molti giornalisti in attesa. Prove della cronista di Etv Alessandra D'Angiò.

Ore 18.02 - Lucini: "È un grandissimo piacere avere Libeskind a Como. La sua scelta dimostra affetto per la città. Il suo progetto è un'oppotunità straordinaria per un monumento nuovo che accresce il richiamo internazionale di Como. E anche il dibattito di questi giorni è un'occasione di crescita".


Ore 18.04 - Parla Libeskind: "Questo è un regalo per Como, città che tutti amano per la sua bellezza. Como è nel mio cuore. Il regalo non è solo un monumento ma uno spazio pubblico. Un elemento leggero che vuole esaltare il lago e che traghetterà la città nel 21esimo secolo, portandola verso il futuro".

Ore 18.09 - Daniele Brunati (Amici di Como): "Da domani sproneremo i nostri tecnici per arrivare alla cantierizzazione dell'opera. Noi sentiamo la città vicina, ci sentiamo nel giusto e non possiamo che ringraziare Libeskind".

Ore 18.11 - Riprende la parola l'architetto: "Dobbiamo ricordare che ogni città è viva, si modifica e cresce. Quando guardo il lago vedo un ecosistema necessario al nostro modo di vivere che fa di Como un luogo unico".

Ore 18.13 - Tocca a Lorenzo Spallino: "Finalmente siamo tornati a parlare e a guardare verso il lago. E anche il dibattito è stato utile per questo".

Ore 18.14 - Si parla dell'ipotesi di referendum sull'opera e del giudizio artistico sul monumento. Libeskind: "Noi siamo in democrazia ma non penso che l'arte si possa giudicare con un referendum. Parlare di arte e umanità è difficile ma il fatto che esista un dibattito significa che stiamo davvero facendo arte e abbiamo attivato l'interesse della comunità. Molte opere sono state criticate all'inizio, come la Casa del Fascio. Poi sono diventati capolavori indiscutibili. Io sono molto orgoglioso del mio lavoro".

Ore 18.21 - Tema della collocazione sulla diga. Si chiede se l'opera sia pensata unicamente per quel posto. L'architetto: "L'opera non può andare bene per ogni luogo. Il progetto nasce per la diga, fuori da lì non ha senso".

Ore 18.23 - Libeskind spiega come è nata l'opera e il legame con Alessandro Volta: "L'idea nasce prima di incontrare gli Amici di Como. L'avevo in testa da anni e vuole celebrare Como e non solo Volta. Ho incontrato Renzi e abbiamo parlato del ruolo del privato nella crescita urbana del 21esimo secolo".

Ore 18.28 - Lucini e i timori dei cittadini per la diga: "La paura dei comaschi scottati dalle paratie è comprensibile per la scelta del luogo. Ma in generale mi pare fisiologico che su una simile innovazione i cittadini si dividano".

Ore 18.31 - Ancora Libeskind sull'impatto dell'opera sul paesaggio: "Ognuno può avere le sue opinioni in architettura ma io sono convinto dell'armonia del mio progetto. Anche a New York il sindaco voleva edifici bassi per ricostruirw Ground Zero ma poi abbiamo ricostruito torri. Anche i sindaci sbagliano". La moglie di Libeskind interviene e ricorda che persino i parigini non volevano la Tour Eiffel e sottolinea l'amore del marito per Como dove venne concepito il terzo figlio.

Ore 18.38 - Brunati sullo sfruttamento commerciale successivo dell'opera: "Ci sono limiti ben precisi. Il Comune ha messo vincoli molto stretti. I penalizzati alla fine siamo noi".

Ore 18.42 - Libeskind ancora sul rapporto tra l'opera e Como: "Il mio nome potrà anche sparire in futuro, non é importante. L'opera deve parlare in sé e per sé. È un regalo, nasce dal cuore. Se fosse stata una commessa sarebbe stato diverso. Mentre questo monumento nasce per Como e per quel posto specifico".

Ore 18.50 - Libeskind risponde ai 3 presidenti dell'Ordine degli architetti contrari al monumento sulla diga: "Se anche fossero stati 5 non sarebbe cambiato nulla. E se  al referendum vincessero i no non cambierebbe nulla lo stesso; ripeto che l'arte non si crea con il consenso e con i voti ma nasce dall'istinto. Che, in questo caso, omaggia anche la capacità imprenditoriale dei comaschi. E io non penso l'arte per gli architetti ma per i giovani, per i bambini, per le generazioni che verranno e che hanno sicuramente idee radicalmente diverse dai presidenti degli architetti".

2 commenti:

  1. Daniel Libeskind = Stronzo. La "scultura" e uno pezzo di merda.

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  2. quindi, a sentire l'archistar, l'unico a comprendere qualche cosa (di arte, architettura, paesaggio...) sarebbe esclusivamente lui stesso? non giudico il monumento in quanto tale, ma il metodo imposto è anomalo. in quanto dono,...nato dal cuore... non lo si può giudicare?

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