sabato 18 ottobre 2014

Il parroco di San Giuliano: "La politica mi fa un po' schifo ma sto con i dissidenti del Pd". Su Chiesa e partiti: "Soffocano il dissenso con gli incarichi"


Può un parroco di Como concedersi il "lusso" di affermare pubblicamente che la "politica mi fa un po' schifo", schierarsi apertamente con 3 deputati dissidenti del Pd e accostare le dinamiche dei partiti a quelle della Chiesa, entrambi visti come sempre pronti a soffocare il dissenso con la cooptazione ai vertici e la distribuzione di incarichi, piuttosto che attraverso più "logiche" espulsioni?
Beh, don Roberto Pandolfi, sacerdote dalla parrocchia di San Giuliano, a Como, l'ha fatto pochi giorni fa con una riflessione pubblica intitolata non casualmente "Dissidenti".
Si tratta di una presa di posizione a favore dei tre parlamentari del Pd Corradino Mineo, Felice Casson, Lucrezia Ricchiuti sotto processo nel partito per aver votato no alla fiducia sul "Jobs Act". Ebbene, il sacerdote - in uno dei messaggi settimanali diffusi attraverso il sito della parrocchia - si schiera con i dissidenti.

Nella riflessione, don Roberto cita subito i "tre parlamentari del Partito Democratico che hanno scelto di non adeguarsi alle direttive del partito ed hanno votato no alla fiducia posta dal Governo sul decreto sul lavoro". E poi, va all'attacco: "Per chi, come me, guarda ormai con disillusione e un po’ di schifo al mondo della politica (volutamente con la minuscola) è una piacevole sorpresa. In un’epoca in cui i parlamentari sono scelti non dal popolo, ormai sempre meno sovrano e sempre più suddito tartassato e spremuto, ma dal segretario del partito, un atteggiamento così poco collaborativo fa rischiare il posto di “lavoro”. Molto meglio sarebbe stato fare una bella battaglia di principio, nella quale gridare a gran voce la difesa dei diritti di qualche categoria oppressa e poi adeguarsi, obtorto collo ovviamente, al voto stabilito dall’alto, in nome di una fantomatica fedeltà agli elettori (!?) che avendo scelto quel partito hanno scelto una linea politica bla bla bla… Mineo, Casson, Ricchiuti: bravi! Chissà quale sarà il vostro destino". 

Poi ecco il succo del discorso. Secondo il parroco, i tre parlamentari Pd non saranno espulsi dal partito di Matteo Renzi - e da Matteo Renzi stesso -perché questa soluzione "creerebbe dei martiri". Allora, per il sacerdote, finirà con "la cooptazione: un bell’incarico di prestigio, ma con il quale si
fanno pochi danni, un ingresso nella stanza dei bottoni, così che da fustigatori di costumi si diventa
autori, custodi e garanti dei costumi prima fustigati"
E a questo punto, scatta un perfetto parallelismo con ciò che secondo don Roberto Pandolfi accade anche nella Chiesa: "Questa seconda tecnica (la cooptazione, ndr) è ampiamente usata anche dalle autorità ecclesiastiche: ho visto preti dissenzienti su tutto diventare fautori totali dell’ordine costituito e inquisitori peggio di Torquemada una volta cooptati nei centri del potere", questo perché la cooptazione fa diventare complici e pochi resistono alla tentazione della carriera".

"Certo - conclude il sacerdote - fa un po’ fa tristezza mettere sullo stesso piano i partiti politici e la Chiesa, o almeno quella parte di Chiesa dove le parole “servizio” e “potere” spesso si intersecano e la seconda prende il sopravvento. Tuttavia uno sguardo disincantato ci fa cogliere con un sorrisino le storture e le dabbenaggini. Speriamo anche che una buona dose di Spirito Santo ci aiuti a restarne immuni. E non sempre è facile, perché il potere è una brutta bestia. Che sia esercitato su una sola persona o sulle moltitudini fa poca differenza: offre comunque l’ebbrezza dell’onnipotenza. D’altronde Satana non aveva detto ad Adamo ed Eva: diventerete come Dio?”.

Nessun commento:

Posta un commento