mercoledì 15 ottobre 2014

Referendum Libeskind: fermare subito la gara per i lavori sulla diga o ignorare sin d'ora il voto. Il dilemma da brivido di Lucini e Spallino


Dunque oggi la commissione comunale tecnica ha approvato all'unanimità il quesito referendario proposto dal comitato rappresentato da Alessandro Rapinese riguardante il monumento di Libeskind. Si vagliava l'ammissibilità del quesito seguente: "Vuoi che venga installato il monumento The Life Electric sulla diga foranea?".

La domanda, che ha ottenuto il sì tecnico dai commissari Andrée Cesareo (Pd), dallo stesso Rapinese e dal segretario generale di Palazzo Cernezzi, Antonella Petrocelli, sarà ora vagliata dalla giunta comunale nella seduta di mercoledì 22 ottobre prossimo. A dispetto del voto favorevole, la Cesareo ha stigmatizzato "l'inopportunità del doppio ruolo di Rapinese di commissario e promotore del referendum e il rischio che il voto cada a lavori sulla diga già in corso". Dal canto suo, Rapinese - parlando a Quicomo.it - ha ribattuto che la situazione è perfettamente regolare e che la vera anomalia è la velocità con cui la giunta Lucini sta "imponendo" l'opera sulla diga ai comaschi.

Tornando all'iter pratico, dopo la sostanziale presa d'atto della giunta, mercoledì prossimo, il comitato referendario potrà raccogliere le firme necessarie per arrivare materialmente alla consultazione. Le sigle in calce al quesito referendario dovranno essere pari al 5% degli aventi diritto al voto (ossia tra 3.500 e 4mila). L'obiettivo dovrà essere conseguito entro i 90 giorni successivi all'ok dell'esecutivo. Entro i seguenti 45 giorni dovrà poi avvenire la verifica sull'autenticità delle firme.

Una volta raggiunti questi traguardi, si aprirà la partita vera e propria dell'indizione del voto. Che si svolgerà nelle stesse condizioni in cui si svolgono le altre consultazioni elettorali, ossia aprendo le 72 sezioni cittadine ai comaschi tra scuole e sedi comunali. Complessivamente, la spesa dovrebbe aggirarsi almeno sui 100mila euro. Qui si innesta un potenziale rischio beffa, perché - come noto - se è vero che la giunta per settimane intere non ha dichiarato che il costo dell'Iva sull'installazione del monumento sarebbe stata a carico delle casse pubbliche, è altrettanto certo l'esito del referendum non sarà vincolante per l'esecutivo (lo Statuto del Comune ne prevede soltanto di consultivi). Ciò significa - in teoria - che alla fine i comaschi potrebbero aver speso 100mila euro per il referendum, e spenderne dopo altri 100mila per l'Iva sul monumento. Una beffa.

Vi è poi da capire un'altra cosa. La gara per i lavori di allargamento del tondello della diga con successiva installazione del monumento è già partita, almeno per quanto riguarda la raccolta di eventuali manifestazioni di interesse. Entro il 21, comunque, è tassativo un sopralluogo degli eventuali interessati in loco. Poi, se fosse arrivata soltanto la sicura manifestazione degli Amici di Como, i lavori da 470mila euro saranno assegnati a loro. Altrimenti Palazzo Cernezzi dovrà indire una seconda fase di gara allargata a più partecipanti.
Resta il dubbio, ora, degli effetti dell'iter referendario sulla "gara" in corso. In linea puramente teorica, il Comune potrebbe sospenderla in attesa del voto (o almeno in attesa dell'esito sulla raccolta firme del comitato referendario). Se l'amministrazione comunale non lo facesse subito, però, sarà già come dire che non terrà conto dell'esito. Questo perché appare ben difficile che in caso di potenziale coincidenza di date tra il risultato del voto popolare e i lavori in corso per il cantiere sulla diga, questi possano essere sospesi in caso di vittoria dei contrari. Palazzo Cernezzi rischierebbe come minimo contenziosi legali e un caos generale con la diga "aperta". Anche se - a conti fatti - il voto potrebbe tenersi tra il 15 aprile (due settimane prima di Expo) e il 15 giugno 2015.

In sostanza, la palla (rovente) è ancora in mano al sindaco Mario Lucini e all'assessore Lorenzo Spallino. Arrendersi o tirare diritto in qualunque caso, questo il dilemma.

9 commenti:

  1. ,,l'arroganza si paga ...

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  2. A noi cittadini aumentano le tasse e loro buttano i quattrini che schifo...

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  3. ma chi ha interesse a partecipare ad una gara di lavori pubblici dove chi si aggiudica l'appalto pagherà invece che incassare soldi? non facevano prima ad affidarla ad Amici di Como, invece di fare sta pagliacciata?

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  4. Oh, poi se dovessero avanzare 100 mila, visto che ballano avanti e indietro, io mi metto in fila per prenderli ;)

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  5. E se per assurdo avessero assegnato direttamente i lavori -cosa normativamente non possibile viste le cifre- e poi qualcuno avesse fatto ricorso perché non ha avuto la possibilità di partecipare al bando? Perche prima di giudicare qualcosa una pagliacciata non ci si informa sulle regole cui deve sottostare un'amministrazione pubblica?

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  6. Ma qui non si assegnano lavori / soldi. Si assegnano solo lavori, senza compenso. Vale lo stesso principio?

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  7. Ma la contraddizione di chiedere di togliere l'oro dagli abbondini per risparmiare 5000€, e poi chiedere di spenderne 100.000 per un referendum CONSULTIVO, non l'ha notata nessuno???

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  8. ma non si potrebbe intanto finire il lungolago ed ad opere finite accettare il "dono"? a no...certo...serve il trofeo da mostrare per Expo....dato che nulla è stato fatto si cerca di rimediare.

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