giovedì 16 ottobre 2014

Lo sfogo dell'imprenditore che conoscete tutti, fu vicino a fare il sindaco ma si è vergognato del Broletto con i clienti americani: "Per l'odore che emanava ho detto che era il mercato del pesce"


Se non credete alla buona fede di questo blog, vi chiedo cortesemente di non leggere questo articolo.

Altrimenti vi dovete fidare: la breve storia che sto per scrivere mi è stata raccontata da uno dei più noti imprenditori comaschi del ramo serico. Uno che davvero chi abita a Como difficilmente non conosce, se non altro perché la sua presenza si è espansa in molti settori oltre a quello imprenditoriale. Anche in politica, per dire. Tanto che tra la fine degli anni '90 e l'inizio dei Duemila più d'uno ne parlò come potenziale candidato sindaco del capoluogo.

E allora, direte giustamente voi, perché non fare subito il nome? Semplice, perché il soggetto è stufo di dire sempre le solite cose, di metterci la faccia. Che poi quella stessa faccia non torni nell'agone domani, tra due mesi o 10 anni, conoscendolo, io non lo escludo affatto. Anzi. Ma per ora prendetela così, come  ho fatto io: sulla fiducia, per raccontare comunque una vicenda grottesca. Gli lascio la parola, che a me è giunta in forma scritta. Poi io credo che prima o poi tornerà lui a farsi vivo in carne e ossa.

"Oggi ho pensato a te, caro vergatore nostrano - è l'incipit, dai toni tipici - Poco fa, ero in città con alcuni clienti americani. Arrivati esattamente davanti al Broletto, si sono fermati un attimo e mi hanno fatto una domanda che all'inizio mi è parsa bizzarra: là sotto c'è il mercato del pesce di Como? Al mio stupore iniziale, loro mi hanno fatto notare il forte sentore di pesce marcio".

Una situazione più che imbarazzante, che ha richiesto un'improvvisazione quasi teatrale per mascherare la vergogna e affidarsi a un piccolo colpo di genio obbligato: "Come potevo spiegare loro che in realtà era soltanto urina di vagabondi e senzatetto? Alla fine, ho ammesso. Sì, accelerando il passo ho detto che effettivamente al mattino si era tenuto un "classico" mercato di pesce di lago là sotto...Ci tenevo a raccontarti come è ridotto uno dei monumenti simbolo della città, fanne pure l'uso che intendi e speriamo serva a qualcosa anche se oramai è certo che i nostri politici oltre che ciechi e sordi sono anche privi di olfatto!".

L'ho pubblicata. Mi sembrava il minimo.

5 commenti:

  1. è proprio così, sotto gli occhi di chi vuole vedere e .. sentire ... ovviamente. e la situazione è tale da tempo. e non è meglio la situazione salendo le scale verso la sala al piano primo, dove oltre al tanfo si trovano abbondanti escrementi di piccione. il Broletto, monumento pubblicato e fotografato nei libri di storia ed architettura è in pieno degrado e pare che l'unica insensata proposta sia quella di chiuderlo...

    RispondiElimina
  2. ,,,ma quando si decideranno a mettere servizi igenici pubblici, che tutti richiedono, li hanno ristrutturati a Sant'Agostino ma son chiusi , non hanno i soldi e poi s'inventano 103.000,00 € di iva per un monumento che molti non vogliono...

    RispondiElimina
  3. in effetti il problema della mancanza di servizi è reale, in più a questo si unisce l'inciviltà di molti. poche sere fa, in centro, all'angolo tra via natta e via del pero c'era un giovanotto intento a urinare su un muro, parzialmente nascosto da un auto.... il ragazzo non sembrava un senzatetto, ma un normalissimo, ma incivilissimo esemplare di comasco in età compresa tra i 20/30 anni.... credo che sarebbe necessario intensificare i corsi di educazione per tutte le età

    RispondiElimina
  4. Sotto al Broletto si rifiutano di urinare pure i cani, tanta è la puzza. Veda Lei

    RispondiElimina
  5. ma poi è assurdo che in realtà tutta la zona intorno al duomo è fuori controllo! torre pantera ha le impalcature da anni, in attesa che crolli forse, piazza grimoldi sul retro della banca è ugualmente un bagno a cielo aperto e in balia di graffitari, il broletto poi è veramente uno scempio!

    RispondiElimina